Il premier Conte: ’’il governo resterà unito’’

    “Vorrei sottolineare che il calendario di quest’anno è stato imposto da un negoziato molto complesso con Bruxelles e voglio sottolineare che non c’è stata volontà deliberata del governo di comprimere il vaglio del Parlamento”. Parlando della manovra, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, si esprime in un’intervista di fronte alla stampa, secondo il quale “il grande risultato è una manovra espansiva con il reddito di cittadinanza e quota 100, con conti in ordine e il benestare dell’Europa, sono orgoglioso di questo”.

    “La manovra – spiega il premier – nasce con un segno chiaramente espansivo e lo mantiene anche dopo le modifiche apportate in seguito alla trattativa con Bruxelles. Le risorse destinate agli investimenti rimangono invariate nei prossimi tre anni, per un valore complessivo di circa 15 miliardi, il taglio degli investimenti – tuttavia, specifica – sarà riequilibrato dai fondi europei “. “Le tasse sui servizi digitali e sui giochi d’azzardo – ha aggiunto – sono state inserite per ripristinare un po ’di equità”.

    Alla domanda se sarà in grado di tenere unito il governo dopo che i due vicepresidenti Salvini e Di Maio hanno chiarito che la campagna per il parlamento europeo inizierà a gennaio, Conte risponde: “Le forze politiche che sostengono il governo hanno mostrato grande responsabilità in questi primi mesi e sono certo che il lavoro continuerà nell’interesse dei cittadini italiani. Da tutti c’è una profonda condivisione del desiderio di cambiamento che è scritto in bianco e nero nel contratto del governo: entrambe le forze politiche hanno un interesse a continuare in questa direzione, sapendo che i cittadini non comprenderebbero ovviamente un’inversione di rotta “.

    Conte quindi parla della missione in Libia. “Dopo Palermo – sottolinea – vogliamo continuare a seguire e facilitare ogni soluzione positiva con determinazione. A tutti i miei interlocutori ho ricordato che il popolo libico chiede sempre più insistentemente un’uscita da questa fase transitoria, che è ora troppo a lungo per non essere precari, convinto che i cittadini di questo paese e una progressiva, crescente volontà di dialogo con i principali leader libici saranno l’impulso decisivo “. “Sono un facilitatore – aggiunge – non un mediatore, gli Stati Uniti ci riconoscono come leader”.