Illuminazione Anzio: i chiarimenti di Maurizio Perica

    Nel corso della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Anzio che si è tenuta alle ore 15.00 per chiarire i termini del Bando Consip e fare luce più dettagliatamente su tutto ciò che comporta la problematica relativa alla illuminazione della città di Anzio, è intervenuto Maurizio Perica, tecnico specializzato, su richiesta dell’assessore Pino Ranucci. Illuminazione al centro della scena dunque.
    “Si tratta di una delle maggiori aziende d’Europa anche produttori di energia elettrica e illuminazione e ci hanno fatto una prima richiesta quando la precedente amministrazione stava vagliando soluzioni al problema della pubblica amministrazione – ha detto Pedica – e presentarono proposta. Col cambio dell’amministrazione si è bloccata la procedura e in comune sono stati presentati anche altri progetti, soprattutto project financing, abbiamo valutato questa proposta con garanzia Consip, abbiamo chiesto un aggiornamento che prevede 9122 punti luce, più alcuni punti luce artistici chiesti dall’Amministrazione De Angelis per la Villa di Nerone, la cisterna, la chiesa di Piazza Pia e il Teatro romano. Abbiamo richiesto qualcosa in più dal Comune rispetto al contratto Consip. Il contratto prevede per ogni lampada una spesa annua comprensiva di tutto. Sono previste 7500 lampade nuove, che sono non adeguate o sono rotte. E’ prevista la messa a norma di tutti i quadri elettrici alcuni dei quali verranno integralmente sostituiti. Il progetto di messa a norma dovrà essere approvato dall’amministrazione, con un investimento stimato da parte loro a prezzi Consip di 4,420mila euro più iva nel primo anno. Il costo totale del bando è di circa 10 milioni compresa Iva per 9 anni. Compresi – conclude Perica – gli impianti semaforici che andranno risistemati”. A quanto il grosso vantaggio della nuova azienda è quello di essere tra i più grandi produttori di energia elettrica. Per il Comune, oltre alla garanzia di investimenti enormi nei primi mesi di attuazione, un risparmio annuo ci circa 260mila euro e, alla fine dei 9 anni, un impianto modernizzato, chiavi in mano e senza alcun ‘saldo’.