Inchiesta Milano, le parole di Altitonante dal gip

    Continuano gli interrogatori legati agli arresti per il caso delle tangenti a Milano. Nella maxi inchiesta della Dda di Milano sugli appalti e le tangenti in Lombardia, è arrivato il turno di essere ascoltato per Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia e ormai ex sottosegretario in Regione. Altitonante deve rispondere delle accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, e al gip Raffaella Mascarino ha spiegato di non aver ottenuto “soldi né come corruzione né come finanziamento illecito”.

    Inchiesta Milano, legale Altitonante: “I soldi erano per campagna Tatarella”

    A riferire le dichiarazioni di Altitonante è l’avvocato Luigi Giuliano, legale anche dell’altro arrestato illustre, il consigliere comunale e candidato alle Europee Pietro Tatarella. Il consigliere Altitonante non sarebbe collegato ad “alcuna mazzetta da 20mila euro e i 25mila euro contestati come finanziamento illecito non erano riferiti alla sua campagna elettorale”. La tesi dell’avvocato è che quei soldi fossero destinati a “un altro candidato”, che sarebbe dunque Tatarella, mandatario elettorale di Altitonante per le Politiche del 2018. Altitonante avrebbe dunque chiarito che i soldi dati dall’imprenditore Daniele D’Alfonso mediante altri nominativi sarebbero stati destinati a finanziare un evento con ospite un comico pugliese a chiusura della campagna elettorale di Tatarella. Quella di Altitonante è stata la prima testimonianza dal gip, in quanto gli altri interrogati dei giorni scorsi, compresi Tatarella e Caianiello, hanno preferito non rispondere alle sue domande.