Italia, Mancini, parte la Nation League

    Arriva la Nations League e si fa sul serio in nazionale. Lo sa bene Roberto Mancini, il giovane CT italiano. “La maggior parte dei convocati era qui a giugno. Abbiamo aggiunto qualcuno che non c’era per infortunio e appunto qualche giovane. La Nations è meglio delle amichevoli, si gioca per i punti. L’obiettivo è giocare bene e vincere il nostro girone”.

    Un momento particolare per la nazionale dopo il flop per la qualificazione al Mondiale.
    “Noi siamo l’Italia e dobbiamo giocare bene e dobbiamo anche cercare di farlo velocemente. Non credo che nel mondo ci siano giocatori che vincono le partite da soli. Sono fiducioso perché credo che i nostri, se riusciamo ad amalgamarli in fetta, possa essere una buona cosa. Emozionato? Sì, in Nazionale è normale”.

    Quando al modulo, ed al 4-3-3, il centravanti titolare è una delle incognite. “Gli attaccanti sono Belotti e Immobile: loro due, Balotelli che è tornato in campo dopo la squalifica in Ligue 1, e Zaza”. Una citazione per Quagliarella. “Quagliarella per il suo gol merita un applauso. Boca benissimo da tanti anni, poi ora ha esperienza per potere giocare con maggiore tranquillità. Altro caso è Benassi: ha fatto la trafila delle giovanili azzurre, è forte e ha margini di crescita”.

    Temi caldi sono anche gli esperimenti tattici, il ruolo di Bernadeschi e del portiere. “L’aspetto tattico lo vedremo, ma Pellegrini ad esempio era stato uno dei migliori a giugno. Bernardeschi non è detto, ma credo che possa essere un ruolo congeniale a uno con le sue caratteristiche. Da mezz’ala può essere nel vivo dell’azione e anche più decisivo, partendo da dietro. Per il portiere certamente chi gioca nel club è avvantaggiato”.
    Un capitolo a parte serve per Verratti: solo 18 partite nel 2018, e fragilissimo. “Gli ho parlato una settimana fa, mi ha detto che sta molto meglio. A ottobre dovrebbe essere con noi: ha esperienza e gioca in un grande club, può essere molto utile”.