Jannah, operazione anti Isis a Palermo

    La polizia ha fermato due soggetti che si addestravano per combattere con l’Isis nel corso di una operazione denominata Jannah. Siamo in Italia, precisamente a Palermo, e anche qui l’Isis sembra aver messo nuove, preoccupanti e sconfortanti radici. Che, però, gli agenti della polizia hanno stanato e portato alla luce in questi minuti. Due soggetti, definiti due ‘lupi solitari’, cioè appunto due soggetti staccati da quella che al momento non sembra essere, stando alle ricostruzioni, una florida rete Isis in territorio siciliano, si stavano ‘allenando’ seguendo video su web per combattere con l’Isis. E’ con l’Operazione “Jannah” che Polizia li ha stanati e fermati 

    Jannah, operazione anti Isis a Palermo. Due soggetti si addestravano sul web per combattere con l’Isis.

    Sembra essere durato mesi l’addestramento finalizzato al compimento di atti terroristici da parte dei due soggetti fermati dalla polizia nel corso dell’esecuzione della operazione Jannah. I due soggetti miravano a iniziative di vero sabotaggio allenandosi al contempo ad usare armi e per raggiungere quella che secondo loro sarebbe dovuto essere la adeguata preparazione ‘atletica’ per poter combattere a fianco dei miliziani del sedicente stato islamico in Siria. È con questa accusa, tra le altre, che i magistrati di Palermo hanno ordinato il fermo per Giuseppe Frittitta, 25 anni, palermitano, e a Ossama Gafhir, marocchino, accusati appunto adesso di istigazione a commettere reati di terrorismo e auto addestramento per compiere atti terroristici. L’italiano Frittitta vive a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza mentre Gafhir è di Cerano in provincia di Novara. L’operazione però parte dagli investigatori della Sezione Antiterrorismo della Digos di Palermo che è riuscita a risalire alle chiare responsabilità dei due incriminati.  Frittitta, convertito all’Islam, è indiziato dei reati di istigazione a delinquere ai sensi dell’art. 414 in relazione all’art.270 sexies c.p., per pubblica apologia di più delitti in materia di terrorismo tramite la condivisione di materiale avente carattere estremista-jihadista e attraverso relazioni dirette con soggetti, italiani e non, convertiti alla fede islamica considerati radicalizzati in termini di rischio terroristico.