L’UNESCO DICHIARA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ LA CITTÀ VECCHIA DI HEBRON, E SOLLEVA LE IRE DI TEL AVIV: ‘NEGANO LA STORIA FAVORENDO CHI PROVA A CANCELLARE LO STATO EBRAICO’

    Fino ad oggi l’impegno dell’Unesco volto alla salvaguardia dei più bei siti archeologici mondiali, ha sempre suscitato l’ammirazione ed il plauso internazionale, ma stavolta ‘qualcosa’ non è andato per il verso giusto. E’ infatti accaduto che l’Unesco (a Cracovia, dove è in corso la 41esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco), ha deciso di dichiarare patrimonio dell’umanità, la città vecchia di Hebron, in Cisgiordania. Proposta passata con 12 voti a favore e tre contrari (6 gli astenuti) che secondo quanto riportato dal sito di informazioni ’Haaretz’, la cui risoluzione riconosce la città vecchia di Hebron – e la Tomba dei Patriarchi – come ‘siti palestinesi’, spiegando che vanno tutelati, in quanto sarebbero “in pericolo”. Una decisione che ha trovato l’immediata ‘condanna’ da parte di Naftali Bennett, ministro israeliano dell’Educazione e capo della commissione israeliana per l’Unesco, il quale ha tenuto a denunciare che la decisione dell’Agenzia Onu, non reciderà i legami storici degli ebrei con Hebron, che risalgano a migliaia di anni fa. “E’ deludente e imbarazzante vedere l’Unesco negare la storia e distorcere la realtà per fare consapevolmente gli interessi di chi prova a cancellare lo Stato ebraico dalle carte geografiche – ha sbottato Naftali Bennett – Israele non rinnoverà la cooperazione con l’Unesco finché continuerà ad essere usato come strumento per attacchi politici”. C’è da sottolineare che già da tempo, a seguito di alcune risoluzioni che hanno attirato forti critiche da parte dello Stato ebraico, i rapporti fra Israele e l’agenzia dell’Onu per la cultura erano già precari. Di tutt’altro stato d’animo invece l’Anp (Autorità nazionale palestinese), che attraverso u comunicato del ministero degli Esteri, ha tenuto a definire il voto dell’Unesco “un successo nella battaglia diplomatica portata avanti dai palestinesi su tutti i fronti nonostante le pressioni israeliane e americane”.
    M.