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La Merkel già aveva capito tutto: “Tentai dei colloqui con Putin a livello Ue, ma non avevo più l’autorità per farlo”

BERLIN, GERMANY - MARCH 11: German Chancellor Angela Merkel speaks to the media over the ongoing coronavirus spread in Europe on March 11, 2020 in Berlin, Germany. The number of confirmed cases of coronavirus is continuing to rise dramatically in Germany and has topped 1,500. The German government position is that a spread of the virus to 60%-70% of world's population is inevitable and that the priority needs to be on slowing the spread so that medical and other measures can be introduced effectively. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Malgrado fondamentalmente amasse il nostro Paese – dove puntualmente trascorreva, ed ancora oggi trascorre le sue vacanze – per ovvi motivi, in Italia non ne abbiamo buoni ricordi perché, in ambito Ue, come è giusto che sia (cosa che invece attribuiscono in negativo alla Meloni), Angela Merkel non è mai venuta meno ad un forte nazionalismo, anteponendo in ogni sede e contesto prima i bisogni del suo paese.

Angela Mekel: “Tentai dei colloqui con Putin a livello Ue, ma non potevo fare pressioni, non avevo più l’autorità per farlo”

Questo per spiegare con quale ‘lungimiranza’, ben prima dell’invasione ucraina – proprio in virtù delle forniture russe dal Nord Stream – la cancelliera, tanto si è spesa in termini di relazioni politiche con il presidente Vladiir Putin.  Ed ancora oggi, intervistata sula situazione attuale dal Der Spiegel, la Merkel ha rivelato che lo scorso anno (estate 2021), ‘vista la situazione’, cercando di coinvolgere anche il premier francese Macron, ha tentato di instaurare con il capo del Cremlino dei colloqui ‘in formato europeo’ ma, ha spiegato,Non avevo più l’autorità per fare pressioni: perché tutti sapevano che me ne sarei andata nell’autunno“. Infatti, ai primi di dicembre è poi stata succeduta dall’attuale cancelliere Olaf Scholz e, ‘guarda caso’, appena due mesi dopo, la Russia irrompeva in Ucraina.

Quando la Merkel insieme alla Francia lavorò al Formato Normandia con Russia ed Ucraina, arrivando ai (poi disattesi) accordi Minsk

E dire che nel 2014 l’ex cancelliera Merkel era stata indubbiamente artefice e protagonista del cosiddetto ‘Formato Normandia’, che vedeva a confronto la Germania, la Francia, la Russia e l’Ucraina, poco dopo l’annessione della Crimea e, cosa non da poco, agli albori del conflitto nel Donbass che, l’anno dopo a Minsk avrebbe determinato un accordo ‘mai rispettato in primis dall’Ucraina’.

La Merkel: nella sua ultima visita a Mosca capì che “’per quanto riguarda il potere politico, sei finita’, per Putin solo il potere conta”

Tornando quindi allo scorso anno, prima di lasciare, la Merkel si recò a Mosca nella sua ultima visita ufficiale, ed ebbe modi d capire cosa sarebbe accaduto di lì a qualche mese. Infatti, cosciente di non poter fare più nulla, incontrando il presidente russo, la Merkel – ha rivelato al Der Spiegel – che “il suo atteggiamento era chiaro ‘per quanto riguarda il potere politico, sei finita’, per Putin solo il potere conta“.

Soltanto un rimpianto quello dell’ex cancelliera o, piuttosto, una ‘velata denuncia’ rispetto alla Ue, che invece ben sapeva cosa sarebbe accaduto?

In realtà quello che emerge da questa inedita testimonianza dell’ex cancelliera, non pensiamo sia necessariamente da parte sua soltanto un condivisibile ‘rimpianto’ ma, se ‘letto’ nell’ambito di un contesto europeo – quale era quello dove la leader tedesca aveva grandissimo ascolto – quanto dichiarato suona molto di più come una denuncia: ‘era tutto prevedibile e non è stato fatto nulla per evitarlo’…

Max