Meeting a cena, rinnovo d’intese per la manovra

    Metti una sera a cena. No, non si tratta di un indubbio rendez vous di natura romantica e sentimentale, a meno che le parti in causa non trovino qualcosa di simile nel rendicontarsi a vicenda, facendo un po’ il punto della situazione, dati e cifre e repliche e contro-risposte di natura economico e finanziaria per ciò che concerne la manovra di governo. Sì, perché è di questo che si tratta. Metti una sera a cena: il premier, Giuseppe Conte incontra i due vice premier, i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ovvero coloro che lo hanno scelto, designato e, secondo alcuni – forse troppi – indirizzato verso una linea comportamentale, strategica e squisitamente istituzionale del tutto orientata da quelle che sono le due anime del neo governo giallo e verde del Movimento e della Lega. Una cena per stemperare, forse, per ritrovare coesioni, armonie e intese.
    E l’incontro, serale e informale, in questo caso è davvero servito. Dal momento che la maggioranza di governo sta vivendo ore che indubbiamente non possono essere considerate semplici, con gli aperti contrasti e le ripicche dialettiche – e non solo – che le stesse principali componenti si sono lanciati come dardi infuocati (in primis Di Maio e Salvini) su alcuni temi caldi come per esempio, prima di tutti, quello relativo al Condono, la necessità di fare il punto della situazione era assolutamente prioritaria tra le parti, affinchè, magari in un clima di riservatezza e riferito a pochi, potessero andare oltre le distanze e proseguire intorno ad una ‘quadra’ necessaria sul tema bollente di queste ore, ovvero la manovra finanziaria e l’ormai certo rifiuto da parte dell’Unione Europea di abbracciarla. Se la bocciatura è attesa e pressochè sicura, allora il governo deve farsi trovare pronto per rispondere in modo unitario. Proseguire su questa strada? Cedere? Mediare? Cosa faranno? Le componenti di governo dopo la cena sembrano avere le idee piuttosto chiare, in effetti, sul merito.
    “Cena cordiale, utile per parlare di Manovra, sicurezza, immigrazione, banche e lavoro. Clima costruttivo, andiamo avanti compatti”, ha infatti provato a sintetizzare il vicepremier leghista. Il ministro dell’Interno in effetti pare sempre più convinto che “le stime del Pil all’interno della legge di Bilancio siano inferiori a quello che sarà”. In generale, ha proseguito Matteo Salvini, “i numeri sono lì da leggere. Penso che 15 miliardi di investimento siano un fatto positivo per il Paese”. E ancora: “L’Ue farà le sue scelte, noi le nostre”, ha aggiunto. “Non vedo perché dovrebbe bocciare una Manovra con 15 miliardi di investimenti”.
    Dunque una situazione che secondo il leader della Lega è e resta sotto controllo. E che la cena avrebbe confermato, restituendo anche serenità all’interno delle componenti di governo finite in attrito. Infatti sulla crisi nella maggioranza dopo la modifica del decreto fiscale presentato al Quirinale, Salvini ha chiarito: “Mi fido ancora di Di Maio? Certo, non ho mai smesso. Né di lui né di Conte”. Infine in merito al decreto sicurezza e al provvedimento sulla legittima difesa, il ministro dell’Interno si professa “ottimista”. Pur auspicandosi che “diminuiscano un po’ gli emendamenti”.