METRO C,ROMA METROPOLITANE:AUMENTO COSTI 692MLN, SEMPRE SEGUITI INDIRIZZI COMUNE

     “Con riferimento ad alcune informazioni apparse sui quotidiani negli ultimi giorni”, Roma Metropolitane in una nota precisa quanto segue:
    “L’appalto dei lavori della Linea C della metropolitana di Roma comprende la realizzazione del Tracciato Fondamentale della linea, dal capolinea di Monte Compatri/Pantano a Clodio/Mazzini, e il deposito di Graniti; non comprende – e non ha mai compreso – opere di competenza delle Fs relative alle stazioni di corrispondenza con le ferrovie regionali. L’investimento complessivo per la Linea C ammonta, oggi, a 3.739 milioni di Euro, comprensivi delle somme definite dall’Atto Attuativo del 9 settembre 2013 che ha sancito la rinuncia tombale del Contraente Generale, Metro C ScpA, a ogni ulteriore pretesa economica relativa al contenzioso generato fino a tale data. L’investimento definito nel 2004 era di 3.047 milioni di Euro. 
    L’incremento dei costi – prosegue la nota – che ammonta a 692 milioni, è dovuto soprattutto alle seguenti voci: esecuzione di scavi archeologici e indagini integrative, salvaguardia delle pre-esistenze archeologiche, miglioramenti impiantistici per evoluzione tecnologica, nuovi oneri determinati da variazioni normative, adeguamenti delle modalità esecutive. Le varianti sostanziali, ai sensi di legge, sono state approvate dal Cipe. L’importo contrattuale è pari a 2.890 milioni di Euro dei quali, ad oggi, il Contraente Generale ha ricevuto la somma di 1.505 milioni, corrispondente, come stabiliscono le norme, agli Stati di Avanzamento Lavori (SAL), cioè alle opere effettivamente realizzate. Da circa un anno, del tutto inspiegabilmente, il Dipartimento alla Mobilità ha bloccato il pagamento dei SAL così determinando a favore del Contraente stesso la maturazione di consistenti interessi legali, con conseguenti responsabilità anche sul piano erariale. Per quanto riguarda invece il pagamento al Contraente Generale di quanto stabilito dall’Atto Attuativo, Roma Metropolitane ha proceduto con la liquidazione delle somme spettanti, comprensive degli interessi, solo dopo avere richiesto un parere legale in merito e dopo aver quindi appurato la legittimità della richiesta perentoria avanzata da Metro C. In merito alla nomina del Responsabile per la sicurezza dei lavori, Roma Metropolitane ha operato in conformità con la normativa vigente. La legge prevede infatti la possibilità di affidare al Contraente Generale i compiti per il Responsabile dei lavori. Tale normativa è intervenuta successivamente alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori della Linea C (avvenuta in data 15 febbraio 2005) e conseguentemente Roma Metropolitane, in fase di gara, ha rappresentato ai tutti i concorrenti invitati l’intenzione di avvalersi della facoltà di affidare al Contraente generale i compiti del Responsabile dei lavori in materia di sicurezza. In relazione al tronchino di manovra di S. Giovanni, invece, si rappresenta che non è stato possibile realizzare la soluzione originaria prevista dal progetto, redatto dall’Amministrazione Comunale, per effetto della variante ordinata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma che ha disposto il sottoattraversamento della Linea A. Conseguentemente il tronchino è stato traslato in corrispondenza dei giardini di via Sannio. Fino al completamento del tronchino la frequenza dei convogli, che si attestano alla stazione S. Giovanni, sarà di 7 minuti”.
    “Con riferimento alle opere di collegamento a San Giovanni tra Linea C e Linea A – prosegue ancora la nota – si chiarisce che il collegamento diretto, in sotterraneo, è compreso nel progetto e sarà regolarmente realizzato. L’eventuale temporanea impossibilità di transitare nella galleria di connessione potrebbe essere determinata, non certo da mancanze progettuali o ritardi attuativi della Linea C, bensì dalla necessità del rilascio parere positivo da parte dei VV.F. relativo alla stazione esistente della Linea A che deve essere adeguata alle normative vigenti. Le opere compensative della tratta T3 (S. Giovanni/Fori Imperiali), che originariamente nel progetto redatto dall’Amministrazione Comunale prevedevano il Museo dei Fori in corrispondenza della stazione Fori Imperiali, sono state riviste ed integrate in sede di redazione del progetto definitivo direttamente dal Ministero dei Beni Culturali che ha previsto anziché il museo un Centro Servizi. Relativamente al decreto ingiuntivo notificato da Roma Metropolitane all’Amministrazione capitolina si torna inoltre a precisare quanto già chiarito in precedenti comunicati stampa. Da circa un anno gli Uffici capitolini preposti, senza alcun atto formale, hanno ritenuto opportuno di non procedere ai pagamenti di quanto dovuto a Roma Metropolitane in base alla Convenzione approvata dal Consiglio Comunale nel 2005 che disciplina la remunerazione delle attività espletate dalla Società. Tale decisione ha generato delle gravi conseguenze dal punto di vista economico-finanziario costringendo la Società ad aprire, per la prima volta, delle linee di credito al fine di garantire anche il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti. Prima di procedere alla notifica del decreto ingiuntivo sono state convocate numerose sedute dell’Assemblea dei soci al fine di consentire a Roma Capitale, socio unico, di assumere le relative decisioni in merito. Tali assemblee sono sempre andate deserte. Si ribadisce infine, ancora una volta, che Roma Metropolitane si è sempre attenuta in maniera scrupolosa agli indirizzi dell’Assessore alla Mobilità ed alle direttive impartite dagli Uffici capitolini competenti, garantendo la massima informazione su tutte le proprie attività”.