PROFUGHI IN UE: GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA NE ACCOGLIERANNO OLTRE LA METÀ

    italia-profughi.jpg (594×374)

    Dunque, al momento, saranno Germania, Francia e Spagna gli stati che accoglieranno il 59% dei 120mila richiedenti asilo che si trovano in Italia, Grecia e Ungheria. Questo è quanto prevede il nuovo schema di distribuzione della Commissione europea, anticipato da fonti di stampa e confermato da una fonte europea. In totale saranno trasferite 160mila persone, di cui 66.400 dalla Grecia e 54 mila dall’Ungheria La Germania, secondo il nuovo schema, potrebbe accogliere 31.433 persone, la Francia 24.031 e la Spagna 14.931. Fra le nuove misura che l’esecutivo Ue presenterà mercoledì prossimo c’è anche un inasprimento delle misure per il rimpatrio dei migranti. In particolare, saranno 39.600 i richiedenti asilo che dall’Italia saranno redistribuiti verso gli altri Paesi dell’Unione. Secondo le nuove proposte della Commissione, riferiscono fonti europee, dall’Italia saranno ricollocati altri 15.600 rifugiati, da sommare ai 24 mila già previsti dalla precedente proposta dell’esecutivo Ue. Fra le nuove proposte ci sarà anche la velocizzazione delle procedure per il rimpatrio degli irregolari. L’esecutivo Ue proporrà una lista di Paesi sicuri, in modo da poter valutare più rapidamente le domande dei richiedenti asilo e rimpatriare i migranti arrivati in Europa per ragioni economiche. Fra i Paesi sicuri dovrebbero essere inseriti i Paesi balcanici e la Turchia, mentre non ne faranno parte Marocco e Tunisia. Intanto, fino a 10.000 migranti dovrebbero arrivare in queste ore a Monaco di Baviera attraverso l’affollato precorso ferroviario dell’Ungheria e dell’Austria. Lo ha riferito dalla stazione ferroviaria principale di Monaco Christoph Hillenbrand, governatore dell’Alta Baviera, spiegando che il numero comprende tre treni speciali che arrivano da Vienna con 2.100 persone a bordo. Le autorità bavaresi stanno lavorando per gestire la situazione al meglio ma l’auspicio di Hillenbrand è che alcuni dei treni in arrivo siano state destinate ad altri Stati tedeschi. “Qui siamo al limite”, ha detto, dopo un fine settimana in cui quasi 20.000 persone hanno presentato domanda di asilo politico. Di questi circa i due terzi sono stati sistemati all’interno del Land bavarese, lo Stato più grande della Germania. Intanto la coalizione di governo tedesca guidata dalla cancelliera Angela Merkel ha deciso di destinare 6 miliardi di euro alla gestione della crisi dei migranti cui il Paese sta facendo fronteIl pacchetto di misure – concordato al termine di colloqui che si sono protratti nella notte – è suddiviso in una parte equivalente a tre miliardi di euro a livello di bilancio federale e una di 3 miliardi da destinare agli stati e governi locali per gestire in loco l’accoglienza dei migranti. Colloquio telefonico Renzi-Merkel: “Bene cambio di segno” – Colloquio telefonico questa mattina tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi. Al centro della conversazione il tema dell’immigrazione in Europa. Grande apprezzamento del premier italiano per le posizioni tedesche e per quelle espresse da alcuni paesi europei in questi giorni sul fenomeno migratorio: “Un cambio di segno e di passo significativo rispetto a soli pochi mesi fa e del quale l’Italia non può che essere felice e orgogliosa”, ha commentato Renzi. Merkel: “Flussi cambieranno il Paese nei prossimi anni – “Lo sconvolgente” flusso di migranti verso la Germania “occuperà e cambierà” il Paese nei prossimi anni. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha ringraziato i volontari per quello che hanno fatto negli ultimi giorni per i rifugiati, “dipingendo un quadro della Germania che può renderci orgogliosi del nostro Paese”. La cancelliera ha poi chiarito che chi ha bisogno di protezione la riceverà, “ma quelli che non hanno possibilità di ricevere asilo saranno rimandati indietro rapidamente”. La Germania, ha continuato, parlando in una conferenza stampa, “è un Paese volenteroso nell’accogliere le persone”, ma adesso è anche “il momento che l’Europa faccia sentire il suo peso: noi saremo in grado di affrontare queste sfide se faremo affidamento sulla solidarietà europea”.