Protesta pastori, no a piano Salvini

    Protesta del latte: il governo offre un aumento di 10 centesimi: ma i astori sardi dicono no. Fallisce la mediazione di Salvini che nelle scorse ore ha incontrato una delegazione dei pastori sardi impegnati ormai in una delle più vibranti e coese proteste di questi ultimi tempi.
    Nel merito della questione, Salvini e Centinaio avevano proposto di portare il prezzo subito a 70 centesimi, aggiungendo la possibilità di mettere negli accordi anche 44 milioni per ritirare dal mercato 67 mila quintali di pecorino e dunque, generare una crescita del latte fino ad un euro. Ma gli allevatori e i pastori si sono opposti, obiettando che per raggiungere questo risultato ci vorranno almeno tre mesi. Dunque si è in stand by: e la tanto attesa riunione con Salvini dunque non ha sciolto le riserve dei pastori sardi e di tutto l’ambiente di protesta ad essi connesso.

    Il governo ha spinto affinchè i pastori sardi accogliessero l’aumento di 10 centesimi, per un totale come detto di 70 centesimi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello dell’Agricoltura Gianmnarco Centinanio si sono seduti al tavolo con i pastori e gli allevatori ma quello che sembrava un possibile rapido accordo da raggiungere in realtà ancora non è stato ottenuto. I 44 milioni di cui parla il governo, peraltro, sarebbero divisi fra il Viminale (10 milioni) il ministero dell’Agricoltura (10 milioni) Regione Sardegna( 10 milioni) e dal Banco di Sardegna.

    Il ritiro delle forme di pecorino, secondo questa proposta, dovrebbe fare aumentare il prezzo del prodotto e di conseguenza del latte ovino: ma i pastori sardi non sembrano convinti e vogliono subito un prezzo di un euro al litro. Anche Assolatte lamenta che i 44 milioni arriveranno con i tempi lunghi della burocrazia. Nel mentre, la sotto-segretatia all’Agricolutura Alessandra Pesce dichiara: “”Rispondiamo a quest’emergenza con un decreto legge e circa 20 milioni a cui affiancheremo in tempi brevi nuove risorse individuate di concerto con il ministero dell’economia”. I venti milioni, spiega, serviranno “in via prioritaria a misure utili ad affrontare la crisi del prezzo del latte ovino subita dai pastori sardi e a porre rimedio ai danni ingenti prodotti dalle gelate in Puglia”.