Roma, Colle Oppio, custodi senza stipendio chiudono i cancelli

    Una decisione che lascerà parecchio amaro in bocca ma anche, nello stesso tempo, parecchi strascichi e contestazioni. Di sicuro, non passerà certamente inosservata. Custodi senza stipendio chiudono i cancelli, e niente accesso. Siamo A Roma, a Colle Oppio, e la serrata delle Ville storiche di Roma parte dal disagio economico di chi, quotidianamente, permette l’accesso pubblico a chicchessia. I custodi lasciano fuori bambini, studenti diretti a scuola, mamme con i passeggini e anziani a passo con i loro animali domestici. Più in generale, chiunque vi si trovasse lì, di passaggio o meno.
    E c’è chi, non avendo altre soluzioni, si è messo a scavalcare inferriate per entrare. Perché è scattata la serrata? Il motivo è semplice, come detto in precedenza. Il personale addetto all’apertura dei cancelli ha deciso di protestare perché non viene pagato da troppo tempo. Si sta parlando di particolari associazioni di volontari che collaborano con il dipartimento ambiente del Comune e che, in cambio del servizio per la sicurezza e il decoro, ricevono piccoli rimborsi spese. Non certamente esborsi di estrema entità, dunque: ma buoni benzina, per intenderci, oppure bonus per il passo o tessere Atac. Eppure queste piccole, piccolissime forme di sostegno e anche di supporto e riconoscenza verso questi soggetti di grande utilità sociale, non arrivano da troppo tempo, andando anche a lenire la dignità dei beneficiari. Ecco perché i volontari da ieri mattina hanno deciso di scendere in protesta. Ed è iniziata, la protesta, quando le chiavi non hanno girato nelle toppe: Ville storiche chiuse e difficoltà per cittadini specie a Parco di Colle Oppio usato moltissimo da un folto numero di studenti diretti a scuola dal cancello su via delle Terme di Tito, per arrivare a istituti famosi come la Mazzini, la Vittorino da Feltre, il liceo Cavour e l’istituto alberghiero. I ragazzi hanno invece dovuto fare i conti con la serrata e, all’ultimo minuto, non potevano fare tutto il giro dell’isolato: sarebbero arrivati tardi in classe. Per chi non ha tratto l’occasione propizia per ‘bigiare’, come per esempio diversi ragazzi di medie e superiori, è stato necessario scavalcare la recinzione del parco per proseguire. Zaino lanciato oltre i cancelli, poi arrampicata sulla recinzione e via a scavalcare. Certo, magari per qualcuno sarà anche stato divertente: ma che per la puntualità in classe e per la salute di chi scavalcava i cancelli appuntiti.
    «Purtroppo – chiarisce la presidente del municipio 1, Sabrina Alfonsi – abbiamo ricevuto tante segnalazioni, la protesta ha causato problemi soprattutto alle famiglie con bambini e agli studenti diretti a scuola che hanno rischiato di arrivare tardi o di farsi male. Tutti i nostri parchi sono rimasti chiusi, per la protesta dell’Associazione Carabinieri di Nassiriya. Per limitare i disagi sono dovuti intervenire gli operatori del servizio giardini, sia per aprire sia per chiudere in serata. Speriamo che il servizio torni alla normalità quanto prima». La contestazione delle associazioni di volontari, che vigila sui parchi storici, del resto, non è detto che finisca qui. Anzi, potrebbe infatti ripetersi. Salvo un ripristino del pregresso non ancora riconosciuto a chi ne ha diritto.