Sanremo 2019, Baglioni: Non è un festival politico

    Rose rosse nel segno dell’armonia, feeling sul palco e al centro la musica. Baglioni presenta il suo secondo Sanremo e scaccia polemiche ed etichette.
    Festival di Sanremo 2019 con la canzone italiana come ’stella polare’. In questo modo si è espresso il cantautore e conduttore e ’dirottatore’ come lui stesso si è definitivo, di un Sanremo che non vuole assumersi etichette polemiche né politiche.
    La direttrice di Rai1 del resto ha dribblato le contestazioni della vigilia: “Niente screzi o conflitti d’interessi” mentre il co-conduttore Bisio ha ironizzato: “Non parlerò di migranti, ma neanche del Venezuela o della Juve e dei rigori mancati”.
    Tra la Rai e Baglioni dunque vige una “sempiterna amicizia” e “grande stima”: il cantante ha fatto pervenire delle rose rosse alla direttrice di Rai1, Teresa De Santis aprendo la prima conferenza stampa della settimana di Sanremo 2019.
    Il festival si apre quest’oggi tra polemiche su migranti, chiacchiere e un presunto conflitto d’interessi che coinvolgerebbe Baglioni oltre al tapiro gigantesco, posizionato fuori dal Teatro Ariston da Striscia la notizia che da settimane attacca Baglioni e il suo Sanremo sull’argomento del conflitto di interesse con l’azienda F&P.
    “Si è parlato di screzi tra di noi ma non è vero. Ho grande stima di Baglioni e ho ereditato con gioia questo festival”, afferma la De Santis. “Non è un festival autarchico ma è sicuramente un festival con una forte identità. I superospiti sono italiani ma sono artisti di calibro internazionale”, continua, mentre Baglioni dichiata che alla lista dei vip ospiti si aggrega anche Riccardo Cocciante.
    De Santis prende di petto il “presunto conflitto d’interessi” di Baglioni: “Non ne parlo a livello contrattuale perché non ho titolo, ma alla luce della mia esperienza posso dire che la produzione culturale e musicale vive anche di contiguità” afferma la direttrice di Rai1. “Anzi in tanti casi fa tesoro della contiguità. Spesso si riescono a realizzare grandi eventi, penso al Live Aid, grazie proprio alle filiere amicali. Nel caso di Claudio, quando si fa un contratto con un artista vivente e operante, non si può pensare che non abbia rapporti con la filiera. Il resto sta alla coscienza di Claudio che credo abbia già ampiamente dimostrato l’anno scorso di avere molto a cuore una grande attenzione al tema. Non credo proprio che un artista con 50 anni di carriera voglia buttarli alle ortiche per finire nelle strettoie delle macchinazioni”.
    Baglioni intanto le dona un mazzo di rose rosse e si dice “felice e con la coscienza a posto”. E poi: “Quello che si apre domani non è un Festival politico, a meno che non accadano a mia insaputa delle cose. Nella parte intrattenimento vincerà la leggerezza. Siamo servitori del festival” dichiara Baglioni “la stella polare è sempre stata la canzone italiana ma questo festival è internazionale, perché Andrea Bocelli lo è. Verrà Riccardo Cocciante, che è un artista internazionale. Me l’hanno detto anche i musicisti del jazz, la canzone è una testa d’ariete per far entrare la musica nel cuore della gente. Questo dovrebbe essere il festival dell’armonia, ma l’armonia non è un dato di partenza, è una conquista. Per un musicista è fondamentale comprimere i contrasti perché ci sia un modo di intendersi. Questo Sanremo sarà simile a quello dell’anno scorso, l’orchestra siederà in un golfo mistico, il teatro non sarà mai così grande. La scenografia è stata disegnata da Francesca Montinaro, come una grande onda. Duccio Forzano ha una grande dotazione per le ripresa”.