VIVERE E FARE IMPRESA IN UN PAESE CORROTTO E DEREGOLATO: OVVERO LA LEGISLAZIONE COME FINZIONE.

     

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    Nel clima di profonda crisi economica,istituzionale e morale che ci circonda,dopo circa diciassette anni di attività forense,mi sono divertito a immaginare, in una cornice semiseria,cosa si potrebbe consigliare oggi  ad un visitatore proveniente dall’estero che intendesse vivere o avventurarsi a fare impresa per un periodo in Italia e alla fine, come nei racconti di Italo Calvino aventi come protagonista Marcovaldo,ho cercato,per amor di sintesi, di enucleare un breve repertorio degli inconvenienti e dei contenziosi più frequenti:

    $11)    Una parte sempre più consistente del contenzioso riguarda, sia per le ditte che per i comuni cittadini, i rapporti con le aziende erogatrici di pubblico servizio, ad esempio energia elettrica, telefonia,gas, ecc.,nonché, più in generale con le ditte fornitrici. Per usare una battuta è più facile a volte affrontare una separazione coniugale consensuale che liberarsi di certe aziende di telefonia o ottenere una declassazione da utenza commerciale a privata (più remunerativa per lo Stato in termini fiscali e per tali aziende) o fare una voltura di intestazione,ecc.In genere il mio consiglio è di effettuare sempre le disdette con raccomandata a.r. o assicurata a.r. oltre che con fax, posta elettronica certificata, ecc. e di cominciare fin dalla seconda missiva a rivolgersi alle varie authority,anche se personalmente vi posso dire che le mie esperienze in questo settore sono state piuttosto deludenti,proprio a causa di questo filtro delle varie authority, e in ogni caso per l’assenza di tutele adeguate per l’utenza. In una mia lettera al commissario europeo del mercato digitale Andrus  Ansip,facevo presente questa situazione e l’ufficio dello stesso mi ha risposto che l’unico antidoto valido sembrerebbe la liberalizzazione garantita dall’Europa, che tradotto in termini pratici significa sbrigarsi a chiamare una diversa azienda telefonica,ecc. per incaricare la medesima anche delle pratiche di voltura del servizio. In compenso potrete venire letteralmente assediati,anche alla media di 6-7 telefonate moleste a tutte le ore del giorno, di agenti e rappresentanti che vi propongono contratti di tutti i tipi sulle medesime utenze. Esiste un registro delle opposizioni (http://www.registrodelleopposizioni.it/ ) cui iscriversi per non ricevere tali continue telefonate, di cui alcune con gente che letteralmente si autoinvita a casa vostra per venirvi a proporre di firmare un nuovo contratto o le cose più varie, ma mi risulta che questa gente è abbastanza insistente e molto difficilmente, se non praticamente mai, ho sentito parlare di adeguati meccanismi sanzionatori atti a dissuadere le aziende da queste forme di stalking, che non risparmiano nemmeno le persone anziane e disabili. Ne parlo per esperienza diretta perché noi Avvocati siamo tra i più bersagliati da questo genere di vicende, quindi nemmeno la scritta studio legale sulla porta sembra apparire un elemento dissuasivo, il che la dice lunga, perché è un po’ come andare a suonare dieci volte al giorno al campanello del Commissariato di Polizia più vicino per arrecare molestie o per petulanza (art.660 C.P.). Sempre più frequente è poi il caso di gente,specie anziani,ecc.,che si ritrova le utenze volturate con sistemi invasivi,tanto che appare consigliabile rispondere sempre con la frase “pronto” e non “si” al telefono, o addirittura con falsificazioni di firme. Anche in questi casi ricorrenti siamo nel penale e non nel civile o amministrativo. Come del pari le aziende telefoniche e gestori internet  applicano delle penali in caso di recesso contrattuale anticipato a volte con cifre irragionevoli,trattandosi di una pratica reintrodotta col placet governativo, dopo che era stata abolita (http://www.altroconsumo.it/hi-tech/telefono-internet-e-tv-digitale/news/disattivazione-telefono ).

    $12)    Forniture non corrispondenti alla merce ordinata o truffe on line o addirittura con le televendite sono un altro capitolo dolente, come anche la condotta di chi viene a caricare la merce, se siete una ditta produttrice, e poi non la paga o paga con assegni scoperti,ecc. In linea di massima quest’ultima situazione l’ho affrontata anche nel mio blog con consigli di taglio pratico (http://gianfrancoferrari2013.blogspot.it/2013/06/assegni-e-cambiali-in-tempo-di.html ), dirò, però, che per i livelli di gravità cui è giunta la crisi economica e istituzionale e per quelle che sono state le mie esperienze personali, sconsiglierei di avventurarsi a far cause civili in gran parte dei casi, essendo preferibile provare a inoltrare una denuncia-querela penale e spesso anche ad abbandonare direttamente il contenzioso, se il penale non abbia sortito effetti,poiché il settore civile è quello più problematico e inefficiente in un sistema in cui la giustizia appare sempre più come un qualcosa di lontanamente accessibile, se non una chimera. Si tenga presente che, anche se l’odierno sistema impone i pagamenti tracciabili sopra i 999,99 euro, sono proprio i titoli di credito a costituire lo strumento privilegiato di insoluti e truffe e sui meccanismi e le procedure di levata dei protesti ci sarebbe molto da discutere,perché spesso amicizie o trattamenti di favore fanno passare per semplici insoluti. Ritengo che su tale questione la Banca d’Italia dovrebbe concentrare i suoi sforzi in termini sanzionatori e di chiarezza, ma ad oggi certi meccanismi non fanno che premiare i furbi e agevolare gli insoluti,anche quelli fraudolenti,mentre il protesto dovrebbe essere applicato sistematicamente a nostro modesto avviso e,per i recidivi in materia di assegni, andrebbe reintrodotto il penale abolito dal 1999. Pertanto il consiglio che se ne ricava è lo stesso dell’Avaro di Moliere o di Alberto Sordi: “Non far mai credito a nessuno, se non previa concessione di idonee garanzie reali e non fidarsi mai di nessuno, per non far torto a se stessi!”

    $13)    Cambiare o noleggiare un’autovettura o simili può rappresentare una pratica non meno complessa e insidiosa che acquistare o affittare un immobile e peraltro in Italia l’autonoleggio non è mai decollato come prassi, perché la mentalità è rimasta quella dell’auto di proprietà, ma se questo può non arrecare danno più di tanto ai privati,tenendo conto del fatto però che il nostro sarebbe un paese con una vocazione turistica, quindi in cui l’attenzione allo sviluppo di certo tipo di servizi dovrebbe essere maggiore, nel campo della logistica e delle attività di impresa potrebbe costituire un handicap. Mi sovvengono i casi frequenti di veri e propri graffi o lesioni contestabili e pressoché impercettibili a vetture noleggiate che aprono la via a indennizzi spropositati o a liti in tribunale. Del pari pratiche di perdite di possesso,volture di intestazioni o ottenere le ricevute delle rottamazioni, specie se ci si rivolge a privati o agenzie,non mancano di ingenerare a volte autentiche odissee, di cui riferire in questa sede ci appare impossibile, perché servirebbero pagine intere. In linea di massima potremmo sintetizzare il concetto che tutto ciò che implica volture e cambiamenti in un paese “immobile” può tramutarsi in un’autentica odissea e presenta comunque forti rischi peggiorativi della propria condizione.

    $14)    Il settore degli appalti pubblici rappresenta il vero problema dei problemi per chi deve fare impresa, come anche i pagamenti da parte della pubblica amministrazione che, con i loro ritardi, sono sovente causa di fallimento o crisi per le aziende che riforniscono o servono la P.A. A ciò si aggiunga,vedasi le forniture di farmaci, per esempio, che una volta sottoscritto il contratto, l’azienda che eroga al pubblico non può permettersi di non effettuare la fornitura, talvolta anche se assomma un credito non pagato, perché incorre in rischi penali. Quando parliamo di appalti pubblici ci avventuriamo in un settore in cui, purtroppo, la trattativa privata continua ad operare a scapito delle procedure concorsuali, come ben illustra il seguente articolo di stampa on line risalente al 26 febbraio scorso: http://www.repubblica.it/economia/2015/02/26/news/corruzione_sei_contratti_su_dieci_affidati_senza_gara-108235702/ ,contenente dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Autorità anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone, sebbene il sottoscritto ritenga che sia la magistratura a dover fare il suo lavoro e non le varie Authorities, che non mi sembrano aver mai funzionato veramente a livello meramente preventivo. In un contesto del genere appare chiaro che la concorrenza reale possa non sussistere a tutto vantaggio degli amici degli amici o dei soliti sistemi e il Codice De Lise,Dl.vo n°163/2006, sugli appalti pubblici, approvato in attuazione di due precise direttive comunitarie,probabilmente anche per l’elevatezza della soglia comunitaria (soglia per cui necessitano le procedure concorsuali obbligatoriamente),oltre che per esser stato congegnato in maniera a dir poco astrusa, ha finito per tradire lo spirito di quanto l’Europa richiedeva davvero all’Italia per diventare un paese moderno, come del pari le vicende di casa nostra sull’attuazione-recepimento della direttiva Bolkestein in materia di liberalizzazioni… (vedasi per tutti il settore balneare: http://www.diritto.net/la-direttiva-bolkestein-e-le-concessioni-demaniali/ , http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/26/concessioni-sulle-spiagge-governo-studia-stop-alle-deroghe-balneari-in-rivolta/1171200/ ). In ogni caso, considerate le insolvenze in aumento da parte di enti pubblici sempre più dissestati o in affanno, appare più raccomandabile lavorare per i privati,in questo preciso momento, che per gli enti pubblici.

    $15)    I rapporti con un fisco draconiano e l’amministrazione finanziaria hanno poi aspetti che rischiano di apparire grotteschi o surreali. Non solo perché i sottoposti ad accertamento non fruiscono di adeguati meccanismi di garanzia anche sulle soglie dei controlli e sulla loro economicità-ragionevolezza (durata,tempi,modalità e proporzione tra introiti preventivabili in caso di esito positivo e dispendio di pubblici danari per effettuarli), ma perché la normativa è farraginosa,cambia anche di giorno in giorno sulla base di semplici circolari delle agenzie delle entrate e quindi anche a seconda dei pareri o orientamenti degli enti impositori-accertatori, e soprattutto perché spesso gli accertamenti stessi sono basati non su riscontri effettivi o prove certe,ma su meccanismi presuntivi,compresi i famigerati studi di settore, che rappresentano presunzioni iuris tantum,relative e non assolute e quindi vincibili con prove concrete contrarie,ma che attuano di fatto l’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente come nei meccanismi dell’ordalìa di medievale memoria! A volte l’impressione che si ricava da certe esperienze non è immune da sensazioni, per quello che possono valere, “persecutorie”.

    $16)    Cercare, per “sopravvivere” e in nome della propria tranquillità,di avventurarsi meno possibile per tribunali e caserme e di incardinare e prevedere sempre tutto prima puntando sulle clausole contrattuali e più precisamente anche su clausole compromissorie, pressoché per ogni aspetto della vita di impresa,poiché costi e rischi in caso di lite e processi sono a dir poco incommensurabili. Anche sulla mediaconciliazione obbligatoria non ho mai risparmiato tutte le critiche, compresa l’illegittimità costituzionale della prassi (artt.2-3-24 Cost.,ecc.), che ritengo inutile in gran parte dei casi. Ricordare che giustizia e investigazione sono le attività che presentano più problemi in Italia nel repertorio innumerevole dei tanti disservizi, dalla mancanza di infrastrutture,alla mancata manutenzione delle strade e all’attuazione di collegamenti e trasporti pubblici efficienti e che indagare sulla corruzione giudiziaria o delle forze dell’ordine e sugli abusi di potere e reati vari di questi soggetti è sempre più difficile che in altri settori,per non dire senza speranza di esito in molti casi, come sembra indicare la ricorrente domanda: “Chi controlla il controllore”.

    Potrei continuare a lungo,ma mi limito a questo breve repertorio da ritenersi già indicativo di cosa vi aspetta se non venite equipaggiati con quelle che il noto attore romano Franco Lechner,in arte Bombolo,definiva le “mutande di bantoni”, considerando che,se vi guadagnate l’etichetta dei “fessi”, saranno sempre più frequenti visite spiacevoli e indesiderate alla vostra azienda o a casa vostra….