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    Addio alle banconote da 500 euro: l’Italia chiede all’Ue di metterle al bando

    Avete mai visto una banconota da 500 euro, con il suo colore tipicamente viola? Probabilmente no, mentre pare che questo sia il taglio preferito dalla criminalità organizzata: è uno dei motivi che già nel 2016 aveva spinto le autorità europee a metterla al bando e in effetti dal gennaio 2019 le banche centrali che aderiscono alla moneta unica hanno smesso ufficialmente di stamparle. Da allora, quindi, le banconote già poco diffuse sono diventate ancora più introvabili ed è il motivo per il quale ora l’Italia, insieme ad altri quattro paesi dell’Unione Europea, ha formalmente chiesto alla BCE di ritirare in via definitiva dal mercato questa pezzatura.

    Le richieste a Francoforte

    La richiesta è contenuta in un documento inviato alla Commissione Europea nel corso dell’estate, in concomitanza con la presentazione del pacchetto di misure previste a contrasto del riciclaggio: secondo quanto scrive il Sole 24 ore, il Position Paper è stato sottoscritto dal governo italiano insieme a quelli di Francia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio e ha l’obiettivo di fare in modo che la Commissione europea convinca la Banca Centrale di Francoforte a eliminare dalla circolazione la banconota dal taglio più grosso, perchè spesso utilizzata dalla criminalità.

    Nel documento, inoltre, sarebbe stato chiesto l’abbassamento del limite del contante da 10 a 5 mila euro e la costituzione di un’Autorità antiriciclaggio per la quale l’Abi – l’associazione bancaria italiana – aveva chiesto di portare la sede a Milano.

    La banconota da 500 non ha mai convinto

    In realtà è da anni che le istituzioni europee e gli economisti si interrogavano sul da farsi di fronte alla constatazione che, una volta emessa in circolazione, la banconota più pregiata della valuta comunitaria si volatilizza proprio perchè ambita dalla criminalità per fini illeciti.

    Il primo allarme risale addirittura al 2011, quando in un dossier l’Unità di informazione finanziaria definiva il taglio da 500 euro a rischio per finalità di riciclaggio, terrorismo ed evasione fiscale: l’anno precedente, la polizia inglese arrivò a stimare al 90% il suo uso per scopi criminali, tanto che impose alle banche e agli uffici di cambio nel Regno Unito di accettare le banconote viola. D’altro canto, la Direzione Banconote della BCE smentiva pochi mesi fa che le banconote viola possano essere utilizzate in misura massiccia dagli ambienti criminali (per i banchieri di Francoforte l’85% di questi servirebbe come riserva di valore, specie all’estero, mentre solamente il 15% per effettuare transazioni e solo una minima parte di queste avrebbe natura illecita) mentre in Germania la Bundesbank paventava addirittura un crollo della fiducia nei risparmiatori

    Sono il 30% della liquidità in circolazione

    Certo la loro abolizione definitiva non si preannuncia facilissima. Dicono i dati ufficiali che le banconote da 500 euro valgono complessivamente 306,8 miliardi, quasi il 30% dell’intera massa monetaria emessa dalla BCE e sono seconde per importanza alle banconote da 50 euro che, da sole, rappresentano una fetta di liquidità pari a 400 miliardi di euro: sul piano internazionale, il taglio da 500 euro è il secondo di maggiore valore dopo quello di 1.000 franchi svizzeri e questo è da sempre argomento a favore di quanti ne chiedono l’abolizione.