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Animali ed Ambiente – ‘Operazione Octopus’: Sea Shepherd con le autorità locali per la legalità nell’arcipelago toscano

Il distacco di una unità navale della flotta SEA SHEPHERD ITALIA alla sede di Porto Santo Stefano ha consentito di avviare, sulla base di mirate attività info-investigative della locale Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza, un periodo di sorveglianza mirato alla pesca di frodo nelle acque tra Talamone e Marina di Grosseto finalizzata alla cattura del polpo (Octopus vulgaris) con l’ausilio di trappole costituite da barattoli in materiale plastico PVC.

I risultati sono eclatanti: 7262 trappole confiscate assieme a 50 chilometri di cime per un totale di 20 tonnellate di peso.

Come spiega un passaggio del comunicato diramato dalla GdF Reparto Operativo Aeronavale di Livorno:

Il distacco di una unità navale della flotta SEA SHEPHERD ITALIA alla sede
di Porto Santo Stefano ha consentito di avviare, sulla base di mirate attività
info-investigative della locale Sezione Operativa Navale della Guardia di
Finanza, un periodo di sorveglianza mirato alla pesca di frodo nelle acque tra
Talamone e Marina di Grosseto finalizzata alla cattura del polpo (Octopus
vulgaris) con l’ausilio di trappole costituite da barattoli in materiale plastico
PVC.

Tale tecnica di pesca detta “a barattolo”, probabilmente nata in Spagna,
si svolge grazie ad un’unica cima di nylon lunga più chilometri a cui vengono
legati, ogni otto metri circa, dei barattoli neri di plastica che funzionano come
trappole per polpi. La legge norma sia la quantità di trappole consentite per
ciascuna imbarcazione nonché il divieto di lasciare i dispositivi di pesca in
modo stabile nel fondale.

Molto produttiva e redditizia la pesca a barattolo produce un alto impatto
all’equilibrio dell’ecosistema marino se condotta in periodi vietati, con
strumenti numericamente superiori ai consentiti per legge.

La vigilanza e la collaborazione sinergica della unità navali della Guardia di
Finanza, della SEA SHEPHERD ITALIA e della Capitaneria di Porto, ha
portato, questo agosto, al più grande sequestro di attrezzatura per la pesca
del polpo mai avvenuto in Italia, circa 7.500 barattoli, consentito di rimuoveree recuperare i dispositivi di cattura lasciati adagiati sul fondale tutto l’anno e
produrre un forte riverbero mediatico, legato al particolare contesto in cui
muove soprattutto il tema della tutela e sostenibilità ambientale, fornito anche
da uno specifico eportage realizzato dalla Rai”.

“L’attività descritta – riferisce il Comandante del ROAN, Col. Emiliano Rampini
si inserisce nell’ambito di una specifica e mirata campagna di prevenzione,
controllo e, ove occorra, repressione, che continuerà con l’approfondimento
sull’intera “filiera economica” e sottolinea il costante impegno concorsuale
della Guardia di Finanza a tutela dei consumatori e della legalità anche
rispetto alla tutela dell’ambiente marino”.

Morello ringrazia i volontari della Flotta di Nettuno, le istituzioni e le persone
che hanno contribuito al successo dell’operazione in particolare il ROAN della
Guardia di Finanza, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Settentrionale e la Capitaneria di Porto di Livorno.”

Siamo soddisfatti dell’importante attività di presidio svolta dalla Guardia di
Finanza, anche con il supporto dell’Organizzazione SEA SHEPHERD ITALIA,
nel periodo estivo che si sta ormai concludendo”, afferma il Presidente
Sammuri. “Certamente un’azione di vigilanza sempre più estesa e capillare
non può che fornire un contributo fondamentale per la tutela del mare che
interessa l’Arcipelago Toscano

Max