ASIA USB: “DOMANI RISCHIO DI SFRATTO PER GLI INQUILINI ENPAIA DELLA MONTAGNOLA”

     
    “Finita la breve pausa durata solo qualche giorno riprende l’angoscia per gli accessi degli Ufficiali Giudiziari, con conseguente sollecito per l’intervento delle forze dell’ordine, richiesti dall’Enpaia (ente di previdenza degli addetti all’agricoltura) contro gli inquilini che non hanno accettato proposte di aumento degli affitti anche dell’80%. Pende su di loro un provvedimento esecutivo nonostante stanno già pagando canoni che vanno da 600 a 1100 euro mensili”. Lo comunica, in una nota, l’Asia-Usb.
    “Domani a partire dalle 9 si terranno nuovamente i picchetti degli inquilini resistenti per fermare 32 sfratti per finita locazione dalle case di via Grotta Perfetta 603 e di via Primo Carnera 21 che coinvolgono altrettante famiglie, per lo più composte da anziani – prosegue la nota – Nonostante le numerose iniziative dell’inquilinato organizzato con l’AS.I.A.-USB che hanno sollecitato a più riprese il Parlamento, la Prefettura, le Amministrazioni regionale e a quella comunale ad intervenire per affrontare la drammatica emergenza abitativa causata dagli sfratti, il decreto Renzi/Lupi del ‘piano casa’, entrato in vigore il 28 marzo scorso, ha completamente ignorato il problema dei provvedimenti esecutivi di rilascio degli alloggi (sfratti sia per finita locazione che per morosità incolpevole) e quello dell’inquilinato che si sta battendo per fermare gli aumenti insostenibili degli affitti e le dismissioni speculative. Solo a Roma negli ultimi tre anni sono state emanate dal Tribunale Civile circa 22.900 sentenze di sfratto: il 2013, rispetto all’anno precedente, vede un ulteriore aumento degli sfratti del + 18%, questo ci dicono gli ultimi dati parziali diffusi dal Ministero degli Interni. L’AS.I.A.-USB denuncia l’inutilità del ‘piano casa’ Renzi/Lupi: un provvedimento tutto teso a favorire i proprietari e i costruttori, mentre cancella i poveri, ai quali non si offrono soluzioni abitative. In questa direzione va l’art. 5 che impedisce per legge la possibilità di concedere la residenza e le utenze a coloro che in pieno stato di necessità, non avendo possibilità di accedere ad alloggi a prezzi sociali per colpa delle politiche che hanno cancellato l’Edilizia Residenziale Pubblica, si vedono costretti ad occupare immobili abbandonati pur di garantire alla propria famiglia un luogo dove vivere”.