Bloccato il maxiappalto per il tunnel Torino-Lione: a rischio 800 milioni di fondi Ue

    Il maxiappalto per il tunnel della Tv tra Torino e Lione è stato bloccato. A congelare la gara la stessa società che doveva occuparsi della realizzazione, la Telt. “Non intendiamo agire contro la volontà dei due Paesi” hanno riferito dalla società, riferendosi chiaramente all’avvertimento del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, pronto a considerare “atto ostile” ogni passo in avanti, e all’analisi costi-benefici sulla Tav promossa dallo stesso ministro che non dovrebbe concludersi che ad autunno inoltrato.
    Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, che ha definito la vicenda “una perdita di tempo”, ha convocato a Torino, in mattinata, un summit sulle Infrastrutture con amministratori e imprenditori da tutto il Nord-Ovest: “L’analisi costi-benefici sulla Tav di cui parla il governo – dice Chiamparino – è tecnicamente complicata. Si tratta di un’opera destinata a durare quasi un secolo, già in stato avanzato. Qui si cerca di allungare il brodo e non possiamo permettercerlo sennò il brodo diventa insipido e immangiabile. Una infrastruttura come la Torino-Lione la domanda la crea, non la insegue. Se Cavour avesse adottato questo metodo, fra Italia e Francia anziché costruire il traforo del Frejus avrebbe al massimo raddoppiato la mulattiera del Moncenisio”.
    “Lo scorso 6 giugno – ha aggiunto – ho chiesto un incontro al ministro Toninelli, ma aspetto ancora una risposta. Per fortuna vivo sereno anche senza incontrarlo. Di certo non voglio incontrarlo per ragioni elettoralistiche, semmai per interessi importanti che riguardano il Piemonte e anche la Liguria. Sulla Torino-Lione – ha avverito Chiamparino – c’è anche una questione di sicurezza: temo che fra dieci anni la linea ferroviaria storica sarà ridotta a lumicino, se non in disuso. Un tunnel con uscite di sicurezza solo ai due imbocchi non è affidabile, e già ora abbiamo un contingentamento del traffico. Se non si costruisce la Tav rischiamo in pochi anni di non avere più un collegamento alpino dal Piemonte alla Francia. Dovremmo chiudere delle relazioni che sono vive e scolpite nella storia”.?Chiamparino ha poi annunciato di voler scrivere nei prossimi giorni una lettera aperta al governo gialloverde: “Lancio un grido d’allarme per il Nord-Ovest e per l’Italia. Se qualcuno pensa che ci siano ragioni elettoralistiche dietro alla battaglia per mantenere gli impegni su Torino-Lione e Terzo Valico si sbaglia. – ha detto Chiamparino – Queste opere non riguardano la destra o la sinistra ma il Piemonte, la Liguria e l’Italia. Chiederò di sbloccare lo stanziamento pari a 1 miliardo e mezzo riguardante il quinto lotto del terzo valico, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Senza dimenticare l’Asti-Cuneo:dico al governo di fare in fretta, non vorrei che la negoziazione con il concessionario sia anch’essa un modo per allungare il brodo. Se la strada tracciata da Delrio non va bene lo dicano, ma non ci prendano in giro e presentino proposte concrete per completare i sette chilometri mancanti del tratto tra Alba e Cherasco”.?Intanto il bando di Telt per il mega appalto da 2,3 miliardi di euro per la realizzazione del tunnel resta dunque congelato. “La società ha concluso le analisi tecnico giuridiche che sono state condivise con i governi italiano, francese e con l’Europa — fanno sapere da Telt — ora attendiamo indicazioni ufficiali su come procedere perché la società non intende agire contro la volontà dei due Paesi”. È un cambio di strategia, maturato durante l’ultimo consiglio d’amministrazione della società, con qualche protesta dei francesi.
    Telt attende gli atti formali del governo Conte, ma ogni giorno che passa si mettono a rischio, in tutto o in parte, i finanziamenti dell’Ue per l’alta velocità tra Francia e Italia, a partire dai primi 813 milioni di euro. Il cronoprogramma di Bruxelles imponeva l’avvio della gara per i lavori del tunnel entro l’estate, che con qualche estensione di calendario poteva proiettarsi a fine settembre. E se, come più volte annunciato dal ministro Danilo Toninelli, la decisione sul futuro della Tav sarà presa solo alla luce delle conclusioni dell’analisi costi-benefici prevista per metà novembre, i tempi sono destinati a dilatarsi ancora e la diplomazia italiana dovrà trattare una proroga con l’Europa che paga il 40 per cento degli 8,6 miliardi di costo dell’opera.