BREXIT: ‘IL GOVERNO BRITANNICO NON AVEVA PREDISPOSTO NESSUN PIANO DI USCITA’, UN DOSSIER ANONIMO SVELA L’ASSOLUTA IMPREPARAZIONE DELL’ESECUTIVO

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    ’Brexit update’, un memorandum, un dossier scritto da un consulente anonimo e datato 7 novembre, spiega al governo britannico che serviranno altri sei mesi prima di decidere precisamente cosa voglia ottenere con la Brexit o prima di riuscire a concordare le priorità. Un dossier in cui viene criticata la premier “che si sta facendo la reputazione di una persona che tende ad avocare a sé le decisioni ed i dettagli per decidere, un approccio improbabile da sostenere”. Nello stesso, l’anonimo consulente osserva soprattutto che l’Esecutivo non dispone del personale sufficiente a realizzare in tempi brevi la Brexit, e che i singoli dipartimenti stanno sviluppando progetti individuali che al momento ammontano ad oltre 500. Un carico di lavoro, evidenzia il dossier, che richiederà un rafforzamento del personale nella misura di 30mila unità addizionali. Dunque, come rivelato dalla Bbc, rifacendosi a un documento ottenuto dal ’Times’ e visionato dall’emittente, Londra non ha alcun piano per la Brexit e potrebbe non riuscire a mettere a punto una strategia negoziale prima di sei mesi, “a causa di divisioni interne al governo”. Una lacuna non da poco quella che il dossier denuncia sull’approssimazione del governo rispetto all’evento Brexit, spiegando che “ogni dipartimento ha messo a punto un piano in cui si delinea il potenziale impatto della Brexit ed un piano per far fronte al caso peggiore. Per quanto necessario questo è ben al di qua di un piano del governo per la Brexit’ perché non individua alcuna priorità e nessun legame con una strategia negoziale complessiva”. Interrogato sulla questione, ha sottolinea la Bbc, un portavoce del governo pur non negando il contenuto di questo dossier, ha tuttavia affermato di “non riconoscerne” il contenuto. E se Whiteall lavora al momento a 500 progetti collegati alla Brexit (che potrebbe aver bisogno di rafforzare il proprio staff con 30mila nuove unità), dal canto suo la premier Theresa May vorrebbe poter ricorrere all’Articolo 50 dei Trattati per aprire il processo negoziale di due anni entro la fine del mese di marzo del prossimo anno. Ma il documento rivela quanto “complessa, densa e difficile sarà la Brexit”. A tal proposito, il ’Times’ evidenzia come il documento in questione alimenti il contrasto tra il ministro degli Esteri Boris Johnson, quello per la Brexit David Davis e il ministro per il Commercio Internazionale Liam Fox da una parte e dall’altra il ministro del Tesoro Philip Hammond e Greg Clark, ministro del Commercio.

    M.