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Cacciari su Kirill: ”Bisognerebbe conoscere la storia della chiesa ortodossa, ma siamo in guerra, e c’è un nemico di fronte a un altro nemico”

E’ abbastanza complicato oggigiorno ‘sposare’ opinioni altre rispetto alla cosiddetta ‘maggioranza’. Guai a contraddire un trend preciso che, per ideologia, potere, convenienza, simpatia od altro, sembra quasi obbligarci a doversi ‘schierare’; come se il mondo o questioni ad esso correlate, siano espressamente argomenti a senso unico. O bianco o nero.

Fortunatamente, in quanto esseri umani, possiamo concederci il lusso del dubbio, cercare anche verità altre, osservare le cose a 360°, senza dove per forza fermarci al primo sguardo, e non ‘affidandoci’ soltanto al sentito dire. Figuriamoci poi se al centro di tale ‘scelta’ ci sono in ballo centinaia di migliaia di vite umane. Dunque, davanti ad una guerra, lontana o vicina che sia,  sarebbe umanamente indicato prendere una posizione contraria a prescindere. Non a caso esistono le ‘diplomazie’, alle quali spetta il compito di dirimere ogni asperità, evitando che anche soltanto una persona possa farsi male. Ma tant’è…  Ed eccoci dunque qui, addirittura a ‘tifare’ rispetto ad una guerra folle, le cui responsabilità – lontane nel tempo – sono per altro in parte attribuibili anche a chi, oggi, continua ad alimentare e prolungare questo assurdo conflitto. 

Il ‘caso’ del Patriarca Kirill: possibile che una figura così colta e preziosa venga annoverata nella ‘black list’ accanto ai macellai di Bucha?

Dunque, sebbene sembri così semplice prendere precise posizioni rispetto al conflitto dell’Est, non lo è affatto. Soprattutto perché – non dimentichiamolo – nasce e prende forma attingendo da culture, religioni ed ideologie a noi in parte sconosciute. In molti ad esempio, fra noi cristiani, ‘abituati’ alle parole di Papa Francesco, siamo rimasti ‘sgomenti’ da quanto affermato dal Patriarca Kirill il quale – almeno attraverso i servizi tv che ci hanno propinato – ‘sembrava’ addirittura parteggiare per la guerra. Tanto è che l’alto prelato moscovita è addirittura finito nelle liste di proscrizione della Ue, lasciandoci senza parole.

Il ‘caso’ del Patriarca Kirill, Cacciari: “Bisognerebbe conoscere la storia della chiesa ortodossa russa. Ma capisco che siamo in guerra…”

Ovviamente, soprattutto per ‘ignoranza’ rispetto al tema specifico, non siamo assolutamente in grado di valutare la decisione dell’Europa rispetto alla figura del Patriarca, premesso che ‘quanto visto in tv’, non può bastare ad equiparare un religioso ad un macellaio in divisa. Tuttavia, cercando di capire meglio, abbiamo trovato un commento in merito del filosofo Massimo Cacciari che, se non altro afferma che “Bisognerebbe conoscere la storia della chiesa ortodossa russa. Ma capisco che siamo in guerra, e c’è un nemico di fronte a un altro nemico“.

Il ‘caso’ del Patriarca Kirill, Cacciari: “prima di qualsiasi responsabilità morale, conta la storia, in questo caso della chiesa ortodossa russa”

Insomma, il ‘professore’ veneziano (che sicuramente ne sa più di noi), ha avuto le stesse nostre perplessità, leggendo che fra i 68 nominativi dei quali si compone la ‘black list’ di Bruxelles, al fianco dei truci assassini di Bucha, compare anche Kirill, come gli altri – si legge – “responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza nel Paese”. Una decisione che Cacciari contesta pubblicamente in quanto, figlia di una ‘presa di posizione posizione tipica di ogni schieramento in guerra’. Tuttavia, commenta il filosofo, “prima ancora di qualsiasi responsabilità morale, conta la storia, in questo caso della chiesa ortodossa russa, ed è dunque inutile rispondere, dato che in questo campo prevale l’ignoranza”. Una posizione quella di Cacciari che, come abbiamo premesso, non ci sentiamo di sposare ‘tout court’, ma se non altro conferma il fatto che la verità non è mai una soltanto…   

Max