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Caos Ue, dopo quello franco-tedesco ora spunta il piano dei Paesi nordici con l’Austria. Ed il tempo passa…

Premesso questo continuo, odioso, ‘dialogo a due’ rispetto a vicende di interesse comune anzi, ‘comunitario’, non solo dobbiamo continuare a subire l’alterigia di Francia e Germania ma, da diversi mesi, con l’uscita della GB dalla Ue, ora persino i paesi scandinavi hanno iniziato a ‘mostrare il loro peso’.

L’Olanda ‘parla’ ma intanto incassa dalle tasse

Ma la cosa più irritante, pacifico il tentativo di stati come Danimarca, Norvegia e Svezia, che (oltre ad essere paesi ricchi) in fatto di civiltà ne hanno da insegnarci, è dover ‘sopportare’ le lezioni di economia da un paese come l’Olanda (nella foto il suo leader, Mark Rutte) la quale, pur essendo parte della Ue, si propone anche come una sorta di ‘paradiso fiscale’ interno, una situazione a dir poco vergognosa d inspiegabilmente tollerata da tutti

Anche i Paesi nordici e l’Austria hanno un piano…

Così, mentre l’Italia ed i paesi meno ricchi (Spagna, Portogallo, ed altri), confidano nel Recovery Fund, e Francia e Germania hanno invece convenuto per un fondo, stamane Olanda, Danimarca e Svezia – con l’avallo dell’Austria – hanno deciso di presentare a loro volta una proposta di Recovery Fund alternativa.

Ad annunciarlo è stato il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz il quale, attraverso un noto quotidiano interno ha affermato che “Crediamo sia possibile rilanciare l’economia europea, evitando debiti dell’Ue”. In quanto, ha spiegato Kurz in merito alla proposta franco-tedesca, in quel caso di tratterebbe di “un Fondo per la ripresa di 500 mld di euro, che fornirà una spesa a carico del bilancio per i settori e le regioni più colpite sulla base dei programmi di bilancio Ue e in linea con le priorità europee”.

Il piano franco-tedesco non è a fondo perduto…

In realtà, visto che quindi non si tratterebbe di finanziamenti ‘a fondo perduto’, gli stessi ministri delle Finanze dei due paesi (Le Maire, e Scholz), hanno dovuto ammettere che, riuscire “ad ottenere il sostegno di altri stati membri sarà una partita difficile”.

Conte chiama Macron e la Merkel per ‘rilanciare’

Dal canto suo il premier Conte, come abbiamo scritto ieri, ha telefonato sia alla Merkel che a Macron e (piuttosto che rimproverarli: ‘grazie per la considerazione’), per riportarli sulla via del ‘Recovery Fund’.

Ad oggi, emergenza a parte, in Ue solo ‘chiacchiere’

Dunque più si va avanti e, in attesa di giungere ad una decisione unica, per gruppi i paesi europei continuano a ‘partorire’ idee e proposte che, all’atto pratico, non fan altro che ‘allungare il brodo’, quando – per ovvi motivi dettati dall’emergenza sanitariala situazione avrebbero dovuto già averla ‘risolta’ due mesi fa…

Max