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“Chi muore in guerra avrà vita eterna”: ‘l’appello’ di Kirill ai giovani. La Bielorussia: “Nessuna mobilitazione”

Andate coraggiosamente ad adempiere al vostro dovere militare. Ricordate che, se morirete per il vostro paese, sarete con Dio nel suo regno, nella gloria e la vita eterna“, un appello televisivo, quello lanciato in diretta tv (sul canale Nexta), dal Patriarca ortodosso russo Kirill, che difficilmente crediamo sia riuscito a convincere migliaia di giovani russi sulla ‘fortunata’ opportunità concessa da una morte su campo di battaglia.

Mobilitazione Russia: le reazioni dei giovani hanno trovato impreparato le autorità del Cremlino “isterismo”

Chissà, probabilmente vivendo del tutto fuori dal tempo, le massime autorità chissà che tipo di reazione immaginavano potesse suscitare l’annuncio del decreto di Putin relativo alla mobilitazione militare. Così, inevitabilmente, dopo che le immagini delle proteste e degli scontri – oltre mille gli arresti – nelle strade delle principali città russe hanno fatto il giro del mondo, il Cremlino ha dovuto ammettere cheuna parte della popolazione’ si è subito lasciata andare ad “una isterica ed estremamente emotiva“.

Mobilitazione Russia, Peskov: “Inizialmente non c’è stata chiarezza, ora attivate le linee informative”. Ed attacca i social

Ed ora che ‘la frittata è fatta’, e che i giovani di tutto il mondo hanno potuto constatare che i loro coetanei russi sulla guerra la pensano esattamente ugualmente a loro, le autorità moscovite cercano d stigmatizzare, puntando tutto su un equivoco. Come ha infatti riferito ai media il portavoce del Cremlino, “Si potrebbe ancora in qualche modo capire una reazione così isterica ed estremamente emotiva nelle prime ore dopo l’annuncio, il primo giorno. Perché c’era davvero una certa mancanza di informazioni, che è anche comprensibile“, Peskov ha quindi proseguito assicurando che poi sono seguiti i chiarimenti, “in accordo con le decisioni del Consiglio dei ministri, sono già state attivate tutte le linee informative. Ora non mancano i chiarimenti. C’è la possibilità di fare domande“. E puntuali, sono seguite le accuse secondo cui  “circolerebbero messaggi provocatori e falsi sui social network“.

Mobilitazione Russia, il presidente bielorusso Lukashenko: “Da noi non ci sarà nessuna mobilitazione”

Nel frattempo, e questo è un fatto, Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, ha affermato che diversamente da Putin, lui non ordinerà la mobilitazione della popolazione per la guerra in Ucraina:  “Non ci sarà mobilitazione, è una bugia“, anche se, ha tenuto a rimarcare, “Minsk risponderà ad ogni tentativo di attentare alla sicurezza del Paese”. Una linea confermata anche dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri, Vladimir Makei, che ha smentito le voci secondo cuiLa Bielorussia sia complice dell’aggressore o parte del conflitto. Abbiamo detto e continuiamo a dire che la Bielorussia non ha mai difeso la guerra, ma non siamo traditori. abbiamo impegni con gli alleati che stiamo seguendo in modo stretto e rispetteremo lo spirito e la lettera dei trattati internazionali“.

Mobilitazione Russia, il ministro bielorusso: “Nessun soldato bielorusso è stato inviato in Ucraina per essere parte delle ostilità”

Come ha tenuto ancora ad affermare il ministro, “La Bielorussia dichiara in forma responsabile che nessun soldato bielorusso e nessun equipaggiamento è stato inviato in Ucraina per essere parte delle ostilità“. Dunque, ha concluso Makei, “tutte le accuse contro la Bielorussia da parte dell’Occidente sono assolutamente infondate“. Tuttavia, va anche ricordato però che, qualche mese prima dell’invasione russa, dietro la scusa delle esercitazioni, Minsk ha consentito a migliaia di truppe sovietiche di poter accedere nel suo territorio e, guarda caso, da lì il 24 febbraio hanno dato vita all’invasione dell’Ucraina.

Max