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Covid 19: domenica a Cerveteri il docufilm ‘La morte negata’, con le drammatiche testimonianze dei parenti delle vittime

Ho mio padre in ospedale per Covid, ho capito cosa sta accadendo…Io ho perso mia mamma l’anno scorso, adesso capisco come sono andate davvero le cose…”

 Il docufilm ‘La morte negata’, che riporta le testimonianze dei parenti delle vittime dello stato di emergenza durate la ‘pandemia’, sarà proiettato anche a Cerveteri domenica 17 marzo alle ore 15 al Palazzo Comunale, Aula Consiliare Granarone, via Francesco Rosati .

Il pomeriggio sarà animato anche da una riflessione più ampia sulla genesi e i significati a diversi livelli del documentario, con il titolo “In ascolto dell’anima”, organizzata da Playmastermovie e dall’associazione culturale locale Koinè.

Intervengono: Alessandro Amori, regista e produttore; dott.ssa Antonella Sagone dal cui incontro con l’autore è nata l’idea di realizzare il docufilm; Simona Filippini, rappresentante Familiari Vittime Covid; Leone Monteduro, cantante e autore del brano “La Morte Negata” che si esibirà in una emozionante live performance; dott.ssa Annarita Iannetti, specializzata in prevenzione di medicina biointegrata e prima ad aver riconosciuto il senso più profondo dell’opera, che supera l’aspetto mentale e psichico per attingere a una dimensione più animica e spirituale, e infine Antonio Bilo Canella, ricercatore e performer, interprete nel docufilm delle anime delle vittime decedute in ospedale. Introducono Clara Curtotti e Antonella Sagone. Presenta Stefania Ranieri.

Da ottobre ad oggi ‘La morte negata’ è stato visto da oltre 5000 persone.

La proiezione di Cerveteri è promossa dall’associazione Koinet.

Info e prenotazioni whatsapp: 3202477440.

L’ingresso è con offerta libera.

Sinossi ‘La morte negata’:

Durante lo stato di emergenza Covid19, le linee guida e i protocolli imposti dal governo hanno impedito ai familiari di seguire la degenza in ospedale dei propri cari, in molti casi perfino di comunicare telefonicamente con loro e di poter vedere il corpo del defunto in quanto consegnato in un sacco nero. Questo ha contribuito ad interrompere il fisiologico processo di elaborazione del lutto con gravi ripercussioni psicologiche e sofferenze

Max