Decreto sicurezza e famiglia, tutto rinviato

    Rinvio a dopo le elezioni. Questo è il risultato di giornate convulse e tensioni fra le forze di Governo, che rimandano dunque tutte le decisioni in merito al decreto sicurezza e la misura per la famiglia, dopo il colloquio tenuto dal premier Conte con il presidente della Repubblica Mattarella per tentare di aprire una strada di riconciliazione fra Lega e Movimento 5 stelle.

    Decreto sicurezza e famiglia, se ne parla dopo le Europee

    Sarà posticipato quindi a dopo le europee il consiglio dei ministri che si occuperà dei decreti sicurezza e famiglia. “Ho sentito Salvini e Di Maio e convenuto che è complicato tenere un Cdm domani o dopodomani per cui lo abbiamo rinviato alla settimana prossima, nel primo giorno utile” ha confermato ieri Giuseppe Conte, spegnendo le speranze in particolare di Matteo Salvini di andare subito all’esame del decreto sicurezza. In giornata era stato sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giorgetti ad accusare il Governo di impantanarsi nelle diatribe interne. “Se c’è un governo del cambiamento deve fare le cose e non vivere di stallo – ammoniva Giorgetti. “Così non si può andare avanti, senza affiatamento’. In mattinata qualcuno ha paventato anche le dimissioni per il sottosegretario leghista. La replica a Giorgetti da parte di Di Maio non è stata tenera “Ogni giorno, da circa un mese, c’è qualcuno, e non del M5s, che minaccia la crisi di governo e fa la conta delle poltrone in base ai sondaggi. Si pensi al Paese”. 

    Aggiornamento ore 09.30

    “Io chiedo il voto per cambiare l’Europa, non chiedo mezza poltrona in più. Certo se la Lega sarà il primo partito in Italia e in Europa” la flat tax “sarà la priorità”. Così ha parlato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a “Radio anch’io”, in risposta alla domanda in merito all’ipotesi di una sua aspirazione di andare al rimpasto di governo dopo le Europee. Per Salvini priorità assoluta per “abbassare le tasse come c’è scritto nel contratto di governo, una tassa unica per le famiglie e le imprese che è l’unico modo per far correre l’Italia”.

    Aggiornamento ore 12.00

    “L’abuso di ufficio è un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione?  Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate! Voler togliere questo reato è forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore?”. Questa la reazione del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.

    Aggiornamento ore 16.00