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Di Maio tuona: “Basta destabilizzare M5S. Governare non è risiko”

Ore delicatissime quelle che si respirano all´interno del M5S, la cui atmosfera, tesa, sembra solcata da ruggini e spaccature. A prendere la parola e, al contempo, anche la temperatura di ció che accade nell´universo grillino é Luigi Di Maio.

Un lungo post facebook: é questo lo strumento che usa il vicepresidente Luigi Di Maio per fare la summa del caos che si registra intorno al Movimento 5 stelle ma anche all’interno del Governo.

Di Maio su Fb chiama tutti a raccolta: grillini, Salvini, partner di governo

“Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il Movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte del Governo”. Questa é la sintesi su facebook del pensiero del vicepremier e capo dei 5 Stelle, Luigi Di Maio.

Prendendo spunto dalle polemiche interne e esterne al M5S di questi giorni, Di Maio tuona. “Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società: ministro, parlamentare, attivista, cittadino. Abbiamo tutti una grande responsabilità. Sentiamola. Non permetterò che né io né il Movimento veniamo indeboliti da queste dinamiche. Ci mancherebbe altro. Ma è bene che tutti sappiano. Dobbiamo essere una testuggine, non un campo estivo”.

Aggiornamento ore 09,30

Continuano a suonare come veri moniti gli avvisi ai naviganti di Luigi Di Maio tramite un post su facebook “Il Movimento 5 Stelle sta governando da un anno la settima potenza mondiale e la seconda forza manifatturiera d’Europa: l’Italia. Ogni giorno, quando agiamo come forza politica, abbiamo la responsabilità  di 60 milioni di italiani e spesso, esercitando il potere di veto, di 500 milioni di europei.”: é questo il proemio del suo lungo intervento social;

Di Maio peró prosegue: “Nel 2018 siamo stati votati da circa 11 milioni di italiani per realizzare un programma, ma soprattutto per riportare questo Paese al posto che merita nel mondo. Quegli 11 milioni di italiani però erano il 33%, non il 51%. Così, per riuscire ad ottenere i risultati promessi, abbiamo deciso di creare questo Governo con un’altra forza politica: la Lega. Abbiamo evitato alleanze e abbiamo sottoscritto un contratto“.

Il leader politico del M5S, Luigi di Maio prova a fare chiarezza circa un Movimento che “ha deciso, dopo le elezioni europee, che io dovessi continuare ad essere il capo politico del Movimento. Da sempre ho incentrato il mio ruolo su un obiettivo: il Movimento 5 Stelle al Governo per cambiare l’Italia. E così sarà”. Ma, chiarisce subito dopo “il mio ruolo non è per niente semplice. Ogni volta che sono riuscito a far approvare una proposta di legge che poi, una volta Legge, ci ha riempito di orgoglio, ho dovuto fare un accordo di maggioranza ad un vertice di maggioranza. Mi sono seduto al tavolo per ore e per notti intere e ho contrattato ogni punto, visto che non abbiamo mai avuto una maggioranza autonoma”.

Aggiornamento ore 11,49

Quello che sembra essere uno sfogo, nei fatti assomiglia anche ad un profondo chiarimento di quelli che sono i poteri, le responsabilitá e gli impegni che lo hanno visto in prima linea: in questi termini potrebbe essere letto il post di Di Maio.

“Ogni volta che abbiamo preso decisioni su leggi che hanno cambiato o cambieranno la vita a milioni di italiani ho dato il massimo per trovare la quadra e ottenere il miglior risultato per i cittadini, nonostante le profonde differenze di vedute che c’erano all’interno del Governo. Ho fatto solo il mio dovere, ma questo non vuole dire che sia stato semplice.”, afferma.

Il vice premier, poi, incalza. “A quel tavolo siamo riusciti in un anno a trovare la quadra su provvedimenti storici come il Reddito di Cittadinanza, Quota 100, Legge Anticorruzione, Decreto Dignità, Decreto Crescita, Decreto Sblocca Cantieri, Taglio dei vitalizi, taglio delle pensioni d’oro, sblocco fondi per i comuni italiani, taglio di un terzo dei parlamentari, due miliardi di euro all’innovazione digitale e tanto altro. Ben 8 provvedimenti ogni 10 sono stati del Movimento 5 stelle”.

Il post di Di Maio ha modo di proseguire. “La forza di contrattare a quei tavoli proviene fondamentalmente da due fattori: capacità personali e compattezza della forza politica che rappresenti. Oggi vorrei soffermarmi su questo secondo punto. Quando due forze politiche si siedono al tavolo attraverso i loro capi politici, ognuno dei due deve poter garantire che sugli accordi che si prendono, i parlamentari, i sindaci, i governatori, agiranno di conseguenza. Se non è così iniziano seri problemi. Ed è anche per questo che in passato quando qualcuno non ha votato la fiducia al Governo è stato espulso”.

Aggiornamento ore 16,11