Home NOTIZIE LOCALI Discarica di Albano, il testo dell’interrogazione parlamentare

    Discarica di Albano, il testo dell’interrogazione parlamentare

    La continua presenza di sostanze tossiche oltre i limiti consentiti nella falda acquifera come constatato da Arpa Lazio nei test da Agosto a Dicembre ha spinto la senatrice Loredana De Petris (ex Liberi e Uguali, ora Misto) a presentare una interrogazione al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Questo è il testo della interrogazione.

    “La discarica per rifiuti non pericolosi sita nel comune di Albano laziale (Roma), località Cecchina (Roncigliano), lungo la via Ardeatina al chilometro 24,640, è costituita da 7 invasi, e a seguito di un incendio dell’annesso impianto di TMB (trattamento meccanico biologico) nel luglio 2016, ha visto il blocco del conferimento dei rifiuti. Secondo l’autorizzazione integrata ambientale allora vigente, nella discarica potevano essere collocati esclusivamente i rifiuti provenienti dal trattamento effettuato nel TMB in situ; il sindaco metropolitano di Roma capitale, Virginia Raggi, il 14 luglio 2021 ha adottato un’ordinanza mediante la quale è stato disposto il conferimento nella discarica di tipologie di rifiuti, con codici EER 191212 (altri rifiuti, compresi materiali misti) e EER 190503 (compost fuori specifica), nei limiti massimi giornalieri complessivamente conferibili (1.100 tonnellate al giorno), fermo restando il limite della capacità totale massima della discarica, pari a 500.000 metri cubi (pari a circa 450.000 tonnellate), dato il perdurare dello stato di criticità nella gestione dei rifiuti urbani di Roma capitale; la discarica sarebbe stata riaperta per far fronte all’ormai endemica emergenza rifiuti che vive Roma, considerando che questa risulta aver raggiunto livelli di raccolta differenziata decisamente al di sotto della soglia stabilita dalla normativa nazionale vigente (65 per cento) e dal piano regionale per la gestione dei rifiuti, registrando un dato di raccolta differenziata del 46 per cento (con un incremento solo del 3 per cento negli ultimi 5 anni), mentre secondo le anticipazioni dell’ultimo rapporto ISPRA, anche tale esiguo incremento sarebbe stato praticamente azzerato; il decreto legislativo n. 152 del 2006, che recepisce i principi e la disciplina UE in materia di gestione dei rifiuti, ripartisce le competenze tra gli enti, stabilendo tra le altre in capo ai Comuni la raccolta (art. 198), in capo a Province e Città metropolitane l’individuazione dei siti idonei e non idonei (art. 197), in capo alla Regione la pianificazione con la delimitazione degli ambiti territoriali ottimali (ATO), lo studio dei fabbisogni e le modalità impiantistiche di trattamento, in vista delle eventuali autorizzazioni conseguenti alle proposte progettuali avanzate da soggetti pubblici e privati; la Città metropolitana di Roma capitale non ha mai ottemperato all’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’ubicazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, avviando di recente per la terza volta dal 2016 la procedura di osservazioni alla cartografia detta “sistema dei vincoli”; il piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio, che a sua volta fa propria la disciplina normativa nel dettaglio dello scenario regionale, ha definito i flussi di produzione, trattamento e smaltimento dei rifiuti nei 5 ATO regionali, con l’indicazione specifica per Roma capitale di non trasferire più rifiuti indifferenziati fuori dal proprio territorio, così come per gli altri comuni della Città metropolitana di non conferire più indifferenziato nel territorio capitolino; con ordinanza dell’11 gennaio 2022 il sindaco metropolitano Roberto Gualtieri ha prorogato l’ordinanza dell’ex sindaco Virginia Raggi di conferimento nella discarica di Roncigliano dei rifiuti di Roma, in tale ultima ordinanza si prende atto dei risultati dei monitoraggi mensili effettuati da ARPA Lazio, in attuazione dell’ordinanza del 14 luglio 2021, sulle falde idriche nell’area della discarica nel periodo compreso tra agosto e novembre 2021, che hanno evidenziato il persistere del superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione per parametri inorganici e per sostanze organo-alogenate; nella stessa ordinanza viene posto in evidenza come la stessa Città metropolitana, con nota prot. n. 0003767 dell’11 gennaio 2022, ha convocato per il 14 gennaio un incontro sullo stato di avanzamento del procedimento di adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato da parte del Comune di Ardea, cui sono stati invitati il Comune di Ardea, la segreteria tecnica operativa dell’ATO 2 Roma, il gestore uscente del servizio idrico integrato del comune di Ardea ed Acea ATO 2 S.p.A., al fine di individuare con immediatezza le modalità più opportune alla fornitura di acque idonee al consumo umano ai residenti delle abitazioni del comune di Ardea situate nell’area di rispetto della discarica e non servite da acquedotto pubblico;

    si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti e delle circostanze descritti e se non ritenga necessario intervenire, per quanto di competenza, per verificare la piena legittimità dell’ordinanza del sindaco 11 gennaio 2022 con riferimento al quadro normativo in materia di gestione dei rifiuti e quali iniziative intenda assumere a garanzia della tutela ambientale e della salute della popolazione residente nell’area della discarica di Roncigliano, stanti i livelli d’inquinamento delle falde acquifere riscontrati nei monitoraggi effettuati da ARPA Lazio, che potrebbero verosimilmente peggiorare, stante il conferimento di ulteriori volumetrie di rifiuti fino al prossimo mese di luglio”.