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Disturbi alimentari – D’Amato (Az): “Bene la mobilitazione degli Under 30 Azione, urge rivoluzione copernicana”

La mobilitazione nazionale sui Disturbi del Comportamento Alimentare promossa da Azione Under 30, che ha organizzato in diverse città italiane molte iniziative per portare questo tema all’attenzione dell’opinione pubblica, è stata davvero un momento importante. In Umbria ci sono oltre 22 persone che soffrono di questa patologia, e purtroppo il dato è fortemente sottostimato, l’incidenza è in continuo aumento e i casi si presentano sempre di più in età precoce”.

Disturbi alimentari nei giovani – D’Amato (Az): “Non devono essere le famiglie ad andare alla ricerca dei singoli servizi, ma devono essere i servizi a ruotare attorno ai bisogni della famiglia”

Così il responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato, durante l’incontro promosso da Azione U30 Perugia sui Disturbi del Comportamento Alimentare, che ha commentato: “Quello di cui abbiamo bisogno è una rivoluzione copernicana, si devono ripensare i nostri modelli organizzativi, è fondamentale riorientare il sistema alla prevenzione. Questo significa che non devono essere le famiglie ad andare alla ricerca dei singoli servizi, ma devono essere i servizi a ruotare attorno ai bisogni della famiglia. Una sfida enorme, che riguarda la formazione, la capacità organizzativa e la costituzione di team multidisciplinari: psichiatri, neuropsichiatri e nutrizionisti”.

Disturbi alimentari nei giovani – D’Amato (Az): “Oggi si sta facendo poco, i fondi del governo sono assolutamente insufficienti e le azioni non adeguate”

‘La ricetta’ secondo D’Amato è “Creare in ogni azienda sanitaria dei gruppi per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare deve essere il primo obiettivo. Poi è importantissimo il lavoro che si deve fare con il mondo della scuola. Le soluzioni ci sono. Ad esempio, come Assessore alla Sanità durante la pandemia, ho promosso il progetto “AiutaMente”, che con undici milioni di euro ed è stato l’investimento più grande fatto in Italia su questo argomento, per l’apertura di centri di ascolto nelle scuole, figure professionali in ogni distretto e aiuti alle famiglie tramite il bonus psicologo. Invece oggi si sta facendo poco, i fondi del governo sono assolutamente insufficienti e le azioni non adeguate”.

Dunque, ha poi concluso il responsabile Welfare di Azione, “Si deve ragionare come se davanti avessimo una nuova e moderna pandemia e come tale dobbiamo contrastarla se vogliamo davvero portare un cambiamento positivo.”

Max