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    Energia: “nel 2022 più che raddoppiati sussidi a fonti fossili”: il report di Legambiente

    Nel 2022, i finanziamenti alle fonti fossili sono più che raddoppiati, raggiungendo la cifra di 94,8 miliardi di euro, principalmente a causa dei decreti volti ad affrontare l’emergenza bollette causata dalle speculazioni sul gas. Nel frattempo, il settore delle energie rinnovabili è rimasto fermo sulla carta, con 1.400 progetti attualmente in fase di valutazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), ritardati a causa della mancanza di semplificazioni.

    Il report “Stop sussidi ambientalmente dannosi” di Legambiente critica il governo per la sua politica energetica, che, in continuità con gli esecutivi precedenti, sembra orientata verso una transizione basata sul gas fossile piuttosto che accelerare gli investimenti nelle rinnovabili, nell’efficienza, nelle reti e negli accumuli.

    Il settore dell’energia si conferma come il principale beneficiario di sussidi, con un totale di 52,2 miliardi di euro, seguito dal settore dei trasporti con 20,5 miliardi di euro. Anche il settore edilizio riceve considerevoli sussidi, pari a 17 miliardi di euro, attraverso detrazioni fiscali, IVA agevolate, deduzioni Irpef e crediti d’imposta, ma questi vengono giudicati come dannosi per l’ambiente.

    Le politiche del governo per eliminare o rimodulare i sussidi attivi fino ad ora sono considerate troppo timide. Nel 2022, solo 6 voci, equivalenti a 193 milioni di euro, sono state eliminate, mentre sono state introdotte 53 nuove voci per far fronte all’emergenza energetica, generando una spesa totale di 51,2 miliardi di euro.

    Legambiente sottolinea che il governo, in continuità con quelli precedenti, non sta facendo abbastanza per agevolare la diffusione e lo sviluppo delle energie rinnovabili, principalmente a causa di ritardi burocratici, mancate semplificazioni e opposizioni delle sovrintendenze. Attualmente, ci sono almeno 1.400 progetti in valutazione presso il Mase, che includono valutazioni di impatto ambientale, progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIeC), nonché verifiche di ottemperanza.