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Giovani e lavoro – L’immediato futuro indica che il ‘Green jobs’ vedrà impegnati nella sola Ue  60 milioni di  lavoratori di ultima generazione

Visto che a livello globale l’imperativo condiviso è quello di far di tutto per tutelare la terra dall’autodistruzione provocata dall’inquinamento, negli ultimi anni la nostra società si sta rinnovando, seguendo precise regole   ‘green’, appositamente studiate per impostare una nuova ed inedita  ‘abitudine ecologica’, in ciascuno di noi.

Ovviamente, non potendo non trascurare anche i conseguenti costi di tale, radicale, trasformazione, si staglia in primo piano soprattutto il tema della sensibilizzazione al risparmio energetico, alla riduzione, al riciclo dei rifiuti e alla mobilità sostenibile per affrontare la crisi climatica, come spiegato, è ormai al primo posto nelle agende politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali.

‘Green jobs’, il primo passaggio dell’Italia, passae da un sistema basato sullo sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili, ad uno ecosostenibile

Dunque, se già da tempo le politiche, le società, l’economia, e il mercato del lavoro si stanno organizzando su scala globale, è perché così è stato stabilito a seguito degli Accordi di Parigi: la transizione energetica dovrà essere completata al livello globale entro il 2050.

In tutto ciò, per quel che riguarda il nostro Paese, qui il passaggio da un sistema basato sullo sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili, ad uno ecosostenibile e a basse emissioni di carbonio, si spera che in futuro porterà molteplici benefici al clima. 

‘Green jobs’, dal 2019 ad oggi la ricerca di lavoratori nel settore della green economy è in costante aumento con tutta una serie di nuove competenze

Ma è soprattutto sul piano dell’occupazione e della nascita di nuove professioni, invece, che fortunatamente qualcosa si sta muovendo già.
Ce lo conferma l’indagine ‘interna’ condotta dall’AppLavoro.it, il portale italiano per la domanda e l’offerta di lavoro in Italia, che confrontando i propri dati con l’andamento generale, rileva come dal 2019 a oggi la ricerca di lavoratori nel settore della green economy sia in costante aumento.
In particolare, il riferimento è ad offerte di lavoro per tecnici manutentori, ingegneri delle infrastrutture e civili, progettisti di impianti fotovoltaici, lavoratori dell’agricoltura ecosostenibile, addetti all’assemblaggio di veicoli elettrici si sono moltiplicate.

‘Green jobs’, sia in Italia che in ue è cresciuta la richiesta di alcuni professionisti del tutto nuovi che però non sono certo facili da reperire

Tuttavia, rivela lo studio, come nel resto d’Europa, accanto a queste nel nostro Paese è cresciuta la richiesta di alcuni professionisti del tutto nuovi che però non sono certo facili da reperire.

Pensiamo ad esempio alla ‘Energy Manager’ (che riguarda quanti si occupano dell’analisi, il monitoraggio e l’ottimizzazione dell’impiego energetico in imprese ed enti), o alla figura del ‘Mobility Manager aziendali’  (coloro che analizzano e migliorano la raggiungibilità e l’accessibilità dei luoghi di lavoro dei dipendenti e l’ubicazione di uffici, impianti e magazzini rispetto al contesto urbano circostante). E poi ancora: ingegneri di materiali green, esperti in ‘smart city’, e giuristi ambientali.

‘Green jobs’, secondo le cifre diffuse dalla Commissione Europea infatti, entro il  2050 serviranno qualcosa come 60 milioni di lavoratori europei ‘green’

Attenzione perché, riguardo a queste nuove figure professionali,  ci stiamo riferendo ad una realtà molto più vicina di quanto immaginiamo. Secondo le cifre diffuse dalla Commissione Europea infatti, entro il  2050 serviranno qualcosa come 60 milioni (60.000.000!) di lavoratori europei ‘green’.
Questo per realizzare gli obiettivi fissati dal PNRR, della neutralità climatica e superare la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili (che a causa della volatilità dei prezzi dei combustibili fossili generano notevoli incertezze economiche), sempre più imprese, grazie anche ad alcuni incintivi statali, stanno adottando strategie di transizione energetica, pertanto, sono alla ricerca di personale qualificato.

‘Green jobs’, purtroppo l’Eurostat ha affermato che, accanto alla Spagna, l’Italia è il fanalino di coda della transizione ecologica

Ma non solo, come spiega ancora l’AppLavoro.it, secondo i dati elaborati da Unioncamere (che li ha sviluppati in collaborazione con Anpal), entro il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati in Italia di possedere competenze green, almeno di livello intermedio, e a oltre 1,5 milioni di possederne di livello elevato.
Ma, purtroppo, il ‘problema’ c’è e pesa: l’Eurostat ha infatti affermato che, accanto alla Spagna, l’Italia è il fanalino di coda della transizione ecologica.

‘Green jobs’, noi italiani dovremo promuovere una cultura “green” partendo proprio dall’adeguare il nostro stile di vita

Dunque ogni settore produttivo dovrà adeguarsi alle richieste dell’UE organizzando corsi di formazione per i lavoratori e, in linea generale, noi italiani dovremo promuovere una cultura “green” partendo proprio dall’adeguare il nostro stile di vita per il bene del Paese e del pianeta…

Max