Guaidò accetta invito Tajani al Parlamento Ue

    Guaidò accetta l’invito di Tajani al Parlamento Ue. La querelle sulla condizione barcollante della stasi politica in Venezuela si impreziosisce di un’altra pagina che, forse, potrebbe diradare alcune delle nubi sulla vicenda. Guaidò accetta l’invito di Tajani al Parlamento Ue. L’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidò ha risposto positivamente all’invito rivoltogli da Antonio Tajani di presentarsi al Parlamento europeo, a Strasburgo, chiarendo in un messaggio su twitter di volere mantenere “aperte” le porte del Paese a chi nel mondo intende aiutare la popolazione venezuelana. Tajani aveva detto che se Guaidò avesse voluto recarsi in Europa, sarebbe stato “il benvenuto”. Un modo anche per stemperare alcune polemiche e limare alcune distanze che, nell’Europa delle divergenza concettuali (e non solo) di questi tempi, ha trovato solo parzialmente nella vicenda del Venezuela e dunque della querelle tra Maduro e Guaidò una linea comune. Basti pensare per esempio all’Italia. Nel frattempo però Guaidò non ha smesso di flirtare ovviamente anche con le realtà a lui più attigue, quelle del Sudamerica.

    Juan Gerardo Guaidó leader dell’opposizione venezuelana e riconosciuto presidente ad interim da diversi paesi occidentali, infatti ha fatto solo di recente ritorno a Caracas dopo dieci giorni di tour nei paesi dell’America Latina. Guaidò ha incontrato amicizie all’estero e, soprattutto, grande adesione alla sua linea nel proprio paese: al rientro, infatti, è stato abbracciato virtualmente da migliaia di sostenitori che manifestavano nel centro di Caracas, a Piazza Alfredo Sadel. “Non saranno le minacce e le persecuzioni che ci fermeranno, siamo più forti che mai, e il nostro sguardo si volge verso il futuro”, ha chiarito Guaidò. In precedenza a dare il bentornato a Guaidò in aeroporto c’erano gli ambasciatori di diversi Paesi europei e dell’America Latina. Come è ben noto, Guaidò si è autoproclamato presidente ad interim del Venezuela lo scorso 23 gennaio, ed è stato riconosciuto da oltre 50 Paesi. La prossima, ormai certificata, tappa con la Ue è dunque mirata a rafforzare ancor più la propria posizione internazionale.