Home TECNOLOGIA I content creators chiedono una legge regolamentare il settore

I content creators chiedono una legge regolamentare il settore

Una proposta di legge per regolamentare il settore in cui lavorano i cosiddetti content creator. È quanto chiede dell’Associazione Italiana Content & Digital Creators (Aicdc), attraverso le parole di Sara Zanotelli, presidente dell’Associazione nel corso dell’evento ‘C come economy – Il content creator: un futuro già presente’, alla presenza dei ministri Salvini e Urso.

Zanotelli dichiara: “Chiediamo al Parlamento e al governo una proposta di legge per l’approvazione di un codice di regolamentazione e tutela di un settore completamente nuovo e fin troppo a lungo lasciato senza un impianto normativo adeguato. L’Associazione fornirà a breve una proposta”.

Nata nel corso di quest’anno e sotto la guida di Sara Zanotelli, l’Associazione si propone di rappresentare un settore, la creator economy, che vanta oltre 350.000 professionisti e, secondo le stime di I-Com, presenta un potenziale giro d’affari di 2,55 miliardi di euro. La sua presenza è diffusa capillarmente, con il 76% della popolazione italiana che segue almeno un influencer. In particolare, 21 milioni di italiani seguono almeno tre influencer, mentre 7 milioni arrivano a oltre dieci. Nel complesso, il 57% degli italiani dichiara di essere costantemente interessato ai prodotti consigliati dagli influencer. All’Associazione hanno già aderito 250 creator, guidati da Khaby Lame, che vanta 160 milioni di follower su TikTok e 80 milioni su Instagram, seguito da Luca Campolunghi, Sespo, Giulia Latini, Gabriele Vagnato, Klaus, Cartasegna, Samara Tramontana, Andrea Muzzi e Ignazio Moser.

L’evento ‘C come Economy’ ha affrontato diversi temi, dalla dimensione etica alla normativa, dalla comunicazione all’aspetto artistico. La manifestazione si è strutturata in cinque panel, con la partecipazione di figure di spicco come Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, Massimo Camisasca, direttore generale Istat, Stefano da Empoli, presidente I-Com, Alessandra Ghisleri, direttrice EuroMedia Research, Paolo Boccardelli, direttore Centro di Ricerca Luiss, Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al ministero dell’Istruzione e del Merito, Raffaella Paita, coordinatrice nazionale Italia Viva, Michele Sciscioli, capo Dipartimento politiche giovanili e servizio civile universale, e Antonio Affinita, direttore generale Moige.

Attraverso un messaggio, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy ha dichiarato: “I governi e le imprese sono chiamati a investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l’istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che nel futuro del lavoro possono garantire centralità agli individui. A riprova della proiezione del Mimit verso l’economia del futuro, vi ricordo che nella legge di bilancio abbiamo previsto 3 collegati dedicati ai settori del domani: uno per la blue economy, uno per la space economy e infine uno per le tecnologie di frontiera per le quali voi potete essere paladini e divulgatori”.