I crac bancari che pesano sul Governo

    Oggi il programma “Buona Parola a Tutti” ha affrontato il problema banche: dalle truffe ai crac passando per la sfiducia ormai consolidata dei risparmiatori nell’istituzione creditizia. In studio il professor Filippo de Jorio ed Alfredo Mosca: docente di diritto amministrativo il primo e giornalista politico-economico il secondo. Il professor de Jorio ha riferito che “la Corte europea, in base agli articoli 266 e 340 del Trattato della Comunità europea, ha condannato la Commissione di Bruxelles per la Concorrenza (presieduta da Margrethe Vestager), per aver impedito che il ’fondo interbancario’ risarcisse gli italiani danneggiati dalle banche”. Una notizia esplosiva, considerando che il danno dall’inizio della crisi ad oggi è stato stimato in 70 miliardi di euro: sommando truffe, crac, perdita del valore dei titoli, anatocismi e signoraggi da usura. 

    I crac bancari che pesano sul Governo

    Cifra iperbolica, che secondo gli esperti del governo Giallo/Verde dovrebbe essere risarcita agli italiani dall’ormai famoso “sistema bancario europeo”. Avverrà questo risarcimento? “Oggi i rimborsi delle banche pesano nel Def (documento d’economia e finanza) e mettono alla prova la maggioranza – spiega Mosca -. Lunedì 15 Aprile il premier Conte ha incontrato le associazioni dei danneggiati dalle banche: obiettivo mediare tra Tesoro e Lega-M5s. Ora gli esperti si sono chiusi a conclave per scrivere il documento da presentare a Bruxelles”. “Il gioco di non voler pensare minimamente agli azionisti non è purtroppo cosa nuova – sottolinea de Jorio -. Basti ricordare che, uno dei commissari della Cassa di Risparmio di Genova ha dichiarato recentemente in un’intervista che lui ha intenzione di occuparsi della banca e dei suoi dipendenti e non ha detto parola degli azionisti. Qui ci saremmo aspettati una presa di posizione forte ed autorevole da parte dell’Associazione dei piccoli azionisti della Banca, che è mancata, così come è mancato un giudizio severo, che pure sarebbe stato necessario, sul programma di rimborsi” Così de Jorio imputa al sistema bancario che “le banche italiane hanno tirato i remi in barca su prestiti, mutui, aperture di credito sono diventate difficili”. “Intanto – continua de Jorio – gli azionisti saranno chiamati ad un nuovo aumento di capitale per 630 milioni di euro, benché essi non abbiano più nulla, dato che un’azione della Cassa di Risparmio di Genova vale ormai poco più di 1/1000 di euro. Il processo agli ex amministratori e dirigenti della Cassa di Risparmio di Genova è iniziato a Roma il 5 marzo scorso – puntualizza Filippo de Jorio – e la sua trattazione è stata rinviata al 31 maggio. Eravamo presenti per assistere, come promesso, tutti i risparmiatori che si erano rivolti a noi per il risarcimento dei danni subiti per effetto dei reati commessi dagli imputati e per colpa della stessa banca, ex lege responsabile del comportamento dei suoi amministratori. Proporre agli azionisti, soprattutto a quelli piccoli e medi, che hanno perduto tutto e che non hanno più nulla, un ennesimo aumento di capitale per 630 milioni, pare davvero troppo, anche perché la maggior parte dei risparmiatori non ha più la possibilità di intervenire avendo, come detto, perduto tutto! Ed anche la fiducia – chiosa de Jorio – e dopo tanti odiosi e menzogneri precedenti”. Intanto proseguono i processi contro gli amministratori, rinviati a giudizio nelle varie sedi: ci sono state condanne nei confronti degli amministratori di Banca Marche, prosegue il processo davanti al tribunale di Milano contro l’ex presidente Profumo e l’ex amministratore delegato Viola, del Monte dei Paschi di Siena e a Bergamo contro gli amministratori di Ubi Banca. Ecco che “Buona Parola a Tutti” domanda se i risparmiatori vittime dei crac bancari verranno rimborsati e come. Un “doppio binario” per requisiti patrimoniali, arbitrato, o rimborsi automatici per tutti come promesso da Lega e 5 Stelle? E riuscirà il premier Conte, nel delicato ruolo di mediatore, a sciogliere il nodo sui rimborsi ai truffati delle banche e, nel contempo, a fare la voce forte col “sistema bancario europeo”? I paletti per avere diritto al rimborso sono un Isee entro i 35.000 euro e un patrimonio mobiliare non superiore a 100.000 euro. Per tutti gli altri sarebbe previsto un esame di merito da parte di una commissione indipendente di 9 esperti istituita al Mef? E si mormora che in base a questa proposta solo il 15 percento dei danneggiati riavrebbe per intero il capitale affidato alle banche. Giovedì 18 Aprile le associazioni dei risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie, hanno chiesto l’incontro al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: già ribattezzato “Incontro del 18 aprile” e preannunciato lunedì 15 dalle agenzie (Agi .e AdNKronos). “Nuovo incontro il 18 aprile o saremo costretti a chiamare i risparmiatori alla protesta in piazza contro l’attuale Esecutivo” minaccia un gruppo già etichettato “gilet gialli bancari”. In una lettera ricordano che “dopo l’incontro avvenuto l’8 aprile a Palazzo Chigi, in occasione del Consiglio dei Ministri, è stato detto che sarebbe stata emanata la normativa disciplinante le modalità di accesso dei risparmiatori al Fondo indennizzo: ad oggi – si legge – tuttavia, di tale normativa non vi è traccia ed anzi abbiamo appreso che, nel decreto crescita, in base a quanto da Lei premier dichiarato, la normativa slitterà a maggio”. Il “truffati dalle banche” chiedono lumi sul documento d’economia (DEF) e lamentano risposte evasive. “Basterebbe tornare indietro nel tempo per ripercorrere un elenco lungo di crack bancari, finanziari, strumenti d’investimento da far tremare i polsi – esclama Alfredo Mosca -. Ecco perché la materia avrebbe richiesto ben altro approccio e ben altre soluzioni che la messa in croce, giusta e sbagliata che sia, di Maria Elena Boschi. In Italia occorrerebbe una totale riforma di Bankitalia, Consob, delle Authority e di tutto il sistema di vigilanza e controllo sul credito. Da noi dovrebbe cessare la possibilità di utilizzare Bankitalia come riserva di ogni incarico istituzionale – insiste Mosca – così come l’abitudine di mandare ex politici ai vertici della Consob e delle Autorità. Per chiudere, l’Italia ha bisogno di essere riportata alla normalità e alla trasparenza nei rapporti fra politica e banche, politica e affari, amministrazione e cittadini, pubblico e privato. È insomma – chiosa Mosca – questo un tema da Costituente: un tema da assemblea elettiva che riscriva quel tanto che c’è da riscrivere della Carta fondamentale per rilanciare il Paese nel futuro”.

    Ruggiero Capone