I dieci comandamenti di Benigni – di Alessia Lambazzi

    “Abbiamo avuto il permesso dalla Rai, dalla Questura, dalla banda della Magliana…possiamo cominciare”. Roberto Benigni inaugura il suo ritorno alla Rai con l’ironia che lo caratterizza, proponendosi di dare vita ad uno show sui Dieci Comandamenti, dopo essersi già cimentato in spettacoli sulla Divina Commedia, l’Inno di Mameli e sulla Costituzione. Gli Italiani hanno risposto in modo più che positivo alla proposta, lo spettacolo ha infatti registrato 9 milioni di ascolti durante la prima serata e 10 durante la seconda, confermando la capacità dell’attore di rendere in modo semplice le cose più complesse, avvicinando alla gente argomenti per cui si ha quella sorta di rispetto che spesso porta ad accoglierli con distacco.

    “Quando ho iniziato a leggere i Comandamenti” – spiega Benigni- “mi sono reso conto che sono uno più bello dell’altro, hanno segnato il mondo intero: sono parole vive che contengono la morale, l’etica. Hanno fatto entrare l’infinito nella vita di tutti i giorni. Sono per eccellenza il più grande spettacolo, sia religioso che laico”.

    Ha esordito con riferimenti alla “Roma mafiosa”, cercando di non incedere troppo in discorsi politici, affermando addirittura “La politica in questo momento non esiste: meglio buttarsi su Dio”, invocando forse un aiuto che solo Lui potrebbe dare all’Italia. In realtà il monologo del comico toscano non è privo di riferimenti ed attacchi non troppo velati alla politica e all’attualità, “Solo un miracolo ci può salvare, infatti Renzi è andato in Vaticano”, continua poi cavalcando quest’onda “Politici, consiglieri, imprenditori hanno fatto in modo di violare tutti e dieci i comandamenti, forse perché sapevano che stavo arrivando. Stanno arrestando tutti”. Come dimenticare poi il settimo comandamento, “Non rubare”, la cui spiegazione ha fatto sorridere e sicuramente riflettere milioni di persone. “Dio ci ha fatto un trattamento di favore – afferma- perché ha scritto questo comandamento proprio per noi Italiani, è una norma ad personam, anzi pare lo abbia scritto direttamente in Italiano. E’ quello al quale si obbedisce meno in Italia, pare lo capiscano solo i bambini”.

    “Onora il padre e la madre”, continua il comico, proponendo di estendere il comandamento anche ai nonni, “fondamento della famiglia”. Non sono mancate inoltre critiche, seppure cariche di ironia alla Chiesa,”La castità può essere una grande virtù se praticata con moderazione”.” La Chiesa meriterebbe una class action per aver confuso sesso e peccato”, dando vita con queste affermazioni alle prime polemiche. “Su sesso e adulterio è proprio scivolato. Come si fa a dire, in pratica, che su questi temi la Chiesa si è permessa il lusso di cancellare le parole di Dio per metterci le proprie?” dice padre Ugolino Vagnuzzi, il sacerdote e giornalista, da sempre amico delle star, il quale aggiunge però “Sono sempre pronto a dargli una mano per rialzarsi”.

    Al di là di successi e polemiche Benigni conclude mettendo tutti d’accordo con una celebrazione della vita, attraverso parole cariche di poesia, incita le persone a non smettere di cercare la felicità. “Cercatela, guardate nei ripostigli, nei cassetti. E non abbiate paura di morire, ma di non cominciare mai a vivere davvero. E’ qui l’eternità. Dobbiamo dire sì alla vita, inginocchiarci davanti all’esistenza”.