”Esprimiamo soddisfazione per il blocco della somministrazione a bambini e adolescenti della Triptorelina – il farmaco bloccante della pubertà – all’Ospedale Careggi di Firenze, a seguito dell’inchiesta e delle indagini condotte dalla Procura e dal Ministero della Salute. E’ inquietante immaginare che questo farmaco possa essere stato somministrato ai minori con presunta disforia di genere senza le adeguate, e obbligatorie, valutazioni neuropsichiatriche per verificare altre eventuali cause dei disagi dei minori”.
Stop alla Triptorelina, Pro Vita & Famiglia: “Finalmente l’Italia sta seguendo l’esempio di molti Paesi occidentali un tempo pionieri nell’approccio affermativo alla disforia di genere”
Come tiene a rimarcare in proposito Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, “Finalmente l’Italia sta seguendo l’esempio di molti Paesi occidentali un tempo pionieri nell’approccio affermativo alla disforia di genere – come il Regno Unito – e sta crollando il castello di carte. Auspichiamo quindi che questo possa essere il punto di non ritorno e che il nuovo presidente dell’AIFA Robert Giovanni Nisticò, alla luce delle più recenti ricerche ed evidenze medico-scientifiche, vieti proprio l’uso della Triptorelina per bloccare lo sviluppo puberale di minorenni, per via dei potenziali, gravi e irreversibili danni alla salute”.
Stop alla Triptorelina, Pro Vita & Famiglia: “Lo scandalo Careggi non deve rimanere un campanello d’allarme inascoltato”
Dunque, conclude la nota diffusa dall’Onlus, “Lo scandalo Careggi non deve rimanere un campanello d’allarme inascoltato: il Ministero della Salute disponga quindi immediatamente ispezioni in tutti i centri ospedalieri in cui si tratta la disforia di genere sui minori”.
Max |