IL RUOLO CENTRALE DELLE DONNE, ARTEFICI DELLA REPUBBLICA. UN MODELLO DI RESPONSABILITA’

    “Possiamo dirlo con forza nel settantesimo della Costituzione: le donne sono state artefici della Repubblica. E sono oggi artefici del suo divenire. La nostra comunità nazionale, il nostro modello sociale, le nostre stesse istituzioni non sarebbero quello che sono senza il contributo creativo, fondativo, delle donne italiane”. E’ quanto affermato stamane dal Presidente Mattarella intervenendo in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della donna. “Le donne parlamentari – ha proseguito il Capo dello Stato – hanno spesso, all’occorenza, saputo intendersi; e operare, impegnarsi, battersi insieme. Credo che questo rappresenti una lezione repubblicana. Abbiamo ancora – e questo vale per tutti – avremo sempre bisogno di questa attitudine, del senso di responsabilità di saper collocare al centro l’interesse generale del Paese e dei suoi cittadini”. Mattarella ha poi colto l’occasione per sottolineare la riforma del diritto di famiglia, che “vide la luce appena un anno dopo lo scontro referendario sul divorzio. Il Paese allora si divise; in maniera accesa. Ma in Parlamento, dopo soltanto pochi mesi, vi fu la capacità di raggiungere un compromesso alto, su materia fondamentale, con una normativa di grande valore e qualità. Le donne – ha affermato ancora Mattarella, in merito alla riforma del diritto di famiglia – nella guida di questo processo politico di avanzamento, hanno saputo tenere bene in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto. E un grande merito storico”. Nell’ambito del discorso dedicato alle donne, il Presidente ha poi voluto spendere qualche parola anche sul tema dello sfruttamento della donna e, in particolare, sulla prostituzione: “La legge che porta il nome di Lina Merlin, sessanta anni orsono, ha smantellato quel sistema pubblico di sfruttamento della prostituzione, che rendeva lo Stato garante di un’odiosa e insopportabile condizione di semi-schiavitù per migliaia di donne, povere e condannate a una marginalità perpetua. Fu un grande cambiamento per il nostro Paese. Un salto di civiltà. La prostituzione – ha quindi spiegato il Presidente – non è cessata come fenomeno sociale e oggi ci mostra nuovi, inaccettabili, esempi di sopraffazione e di umiliazione della dignità delle donne; e siamo chiamati a contrastarli con determinazione. Ma la legge Merlin è stata, coraggiosamente, una robusta leva di libertà e di affermazione della dignità della persona”.
    M.