IL SEXYGATE SCUOTE L’EUROPA: DIVERSI I POLITICI ACCUSATI DI MOLESTIE

    La ventata di ritrovata rettitudine e moralità che ha spazzata via ad Hollywood i castelli di carte all’interno del quale si celavano molestie, ricatti a sfondo sessuale, e le condotte sessiste dei potentati del mondo cinematografico, ora soffia in Europa dove, in un crescendo di ’scoop’, ha raggiunto addirittura le stanze del potere. E se da noi nonostante un eloquente servizio delle ’Jene’ rispetto a una vergognosa vicenda di sfruttamento e molestie, si naviga ancora in altomare (seguendo i rodati ’sistemi’ italici per i quali, evitando di affrontare seriamente i problemi, ci si affida al lento dimenticatoio), nel resto d’Europa invece non solo ’ci si indigna’, ma si agisce anche. In Gran Bretagna ad esempio, dopo le dimissioni rassegnate alla May dal ministro della Difesa, Michael Fallon, si continua a scavare ed a lavorare per debellare definitivamente questo deprecabile ’sexgate’. Stamane è infatti giunta notizia che il membro della Commissione Tesoro dei Comuni, il deputato conservatore Charlie Elphicke, è stato immediatamente sospeso dal suo partito in seguito alle “gravi accuse” emerse contro di lui. Olte che ad annunciare – e confermare tale notizia – Julian Smith, nuovo capogruppo dei Tories a Westminster, ha anche denunciato alla polizia le accuse riguardanti Elphicke. Tuttavia il deputato, attraverso Twitter ha cercato di ’scagionarsi’ rivendicando la propria correttezza, e scrivendo che non sa nulla delle accuse. Ma come dicevamo ormai lo scandalo è trasversale, e non risparmia nessuno. Anche sul fronte laburista hanno è stata scovata la ’mela marcia’. Stamane l’Independent ha reso noto il deputato Clive Lewis, sarebbe finito al centro di un’indagine interna al suo partito, in quanto accusato di avere palpeggiato una giovane attivista lo scorso settembre, nell’ambito del Congresso laburista. Appena una manciata di giorni fa Kelvin Hopkins, anch’egli deputato laburista, è stato accusato da una collega di partito di averle mandato diversi messaggi hot e, nel 2015, di averla costretta a subire “uno sfregamento molesto”. Insomma, come non bastassero già le difficoltà legate alla Brexit, Theresa May si trova a dover gestire una situazione a dir poco surreale. Ricordiamo infatti che anche Damian Green (primo segretario di Stato), e Mike Garnier (ministri), sono stati sottoposti dal governo a un’indagine interna per accuse di molestie. Ma alla stessa stregua di un’epidemia, il sexigate ha varcato la Manica senza problemi, attecchendo anche in Francia. Qui – ’al momento’ – il primo partito a cadere sotto la scure dello scandalo è stato il Front National il quale, come scrive Le Monde, vedrebbe diversi membri del partito accusati di molestie (e in alcuni casi addirittura di aggressioni). Ma al momento in merito a tali accuse il Front sembra fare orecchie da mercante. L’unico ’fattaccio’ che vede imputato lo schieramento guidato dalla La Pen, riguarda un episodio comunque gravissimo, accaduto il 29 luglio 2016 in un ufficio del Front National (nella sede del Consiglio regionale de l’Ile-de-France), quando in un cestino venne trovata una pallottola da 9mm. La scoperta fece scattare l’allarme perché appena tre giorni prima Jacques Hamel era rimasto vittima di un attacco jihadista. Un allarme poi rientrato quando si scoprì che a gettare la munizione era stata un collaboratrice del Fn, tra l’ altro al suo ultimo giorno di lavoro. Interrogata sul perché detenesse quella pallottola, la ragazza rivelò che le era stata messa sulla scrivania dal consigliere regionale del partito, Axel Loustau, a monte di un lungo periodo di gravi pressioni, scontri e invettive alle quali era stata sottoposta da Loustau il quale, interrogato in merito, ha puntualmente smentito. Ma vista appunto l’aria che tira, c’è da scommetere che il sexygate sia solo all’inizio. Come dire: politico avvertito…
    M.