Infiamma la polemica tra Salvini e Junker, leader leghista: ’’Parlo solo con persone sobrie’’

    Dopo le recenti dichiarazioni del Presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, sulla situazione economica italiana, si infiamma la polemica con il ministro degli interni Matteo Salvini. Il leader leghista, attraverso i microfoni di ’Tagadà’ su La7, non ha usato mezzi termini e ha risposto così in merito al paragone di Junker tra Italia e Grecia: “Io parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno né in cielo, né in terra…’’.?”Equiparando l’Italia alla Grecia, il presidente della Commissione europea fa impazzire lo spread. Questa poteva risparmiarsela – ha detto il vicepremier, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – Prima di aprire bocca dovrebbe bere due bicchieri d’acqua e smetterla di spargere minacce inesistenti, oppure gli chiederemo i danni”.?Dopo il prevertice politico tra Giuseppe Conte, Di Maio e Salvini, a Palazzo Chigi si è svolto un vertice sulla nota di aggiornamento del Def, assieme al ministro dell’Economia Giovanni Tria. Un vertice durato circa due ore e mezzo al termine del quale il presidente del Consiglio ha ribadito, in una nota: “abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”. E ancora: “Confermiamo le anticipazioni che ci avevano indotto a definirla seria, razionale e coraggiosa. Confermiamo il programma delle riforme annunciate che partiranno già nel 2019”. ?Reduce dal confronto all’Eurogruppo – dove è stata criticata la decisione del governo di alzare l’asticella del deficit per il prossimo anno fino al 2,4% del Pil (di 0,8 ben più alto dell’1,6% concordato informalmente con Bruxelles) – il titolare di via XX settembre all’incontro ha riferito con tutta probabilità le reazioni emerse. Ma il governo appare intenzionato a tirare dritto: “Non arretreremo di un centimetro” sulle cifre del Def, ha detto ancora una volta Di Maio entrando alla riunione.
    “Confermiamo il 2,4%” nel rapporto deficit/Pil “e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita che ci sarà e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team ’mani di forbici’” ha ribadito il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico al termine del vertice. “La manovra del popolo sarà coraggiosa e conterrà tutto quello che gli italiani ci hanno chiesto, quello che hanno votato il 4 marzo”. E ancora: “Con i 10 miliardi per il Reddito di Cittadinanza diamo a tutti la possibilità di ricostruire il proprio futuro” e “ci sbarazzeremo poi della legge Fornero perché tutti hanno diritto ad andare in pensione serenamente”.
    E per continuare il lavoro sulla nota di aggiornamento del Def, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio Conte, i due vicepremier e il ministro dell’Economia Tria si riaggiorneranno mercoledì verso l’ora di pranzo.?Intanto la manovra dell’Italia è sotto la lente dell’Unione europea: per la Commissione, ha spiegato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, “il problema ora è che non il documento programmatico di bilancio, che non è stato presentato alla Commissione, ma le discussioni sul documento programmatico di bilancio sembrano avviarsi in una direzione che va al di là della flessibilità” prevista per l’applicazione del patto di stabilità, “e in modo sostanziale”.?”Juncker ha detto che dobbiamo essere rigorosi, ma equi. E dobbiamo applicare equamente le regole: come Commissione Europea, abbiamo introdotto una comunicazione sul migliore uso della flessibilità all’interno del patto di stabilità. E l’Italia è stata il Paese che più ha beneficiato di questa flessibilità. Quello che il presidente Juncker ha sottolineato è che noi dobbiamo applicare le regole, dobbiamo applicare il patto di stabilità ed è quello che la Commissione è pronta a fare”, ha concluso Dombrovskis.?Sulla questione è intervenuto anche il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno dell’Ecofin, a margine della riunione a Lussemburgo. Nell’Eurozona “abbiamo delle regole: abbiamo l’Ue, l’Eurogruppo e regole comuni. Quello che mi aspetto è che il ministro Giovanni Tria, dopo i bilaterali che abbiamo avuto con lui, sia pronto a rafforzare le discussioni anche a livello italiano” ha affermato. “Decideremo quale forma avrà la nostra reazione quando il bilancio verrà presentato formalmente”. Agli investitori “direi di tenere a mente che il 14-15 ottobre sarà il momento giusto per decidere in quale forma reagiremo”.