La festa dell’Unità comincia col ricordo di Amatrice

    In un momento di grande scontro politico e sociale, con scambi reciproci di accuse tra le due forze governative gialle e l’opposizione, il National Day of Unity quest’anno invita i popoli di sinistra a unirsi. A mettere “a fianco”, per usare il titolo dell’intervento finale del segretario Maurizio Martina il 9 settembre, per far fronte all’aggressione che sta subendo il PD dalla coalizione M5S-Government League anche (come riportato di recente dai dirigenti dem ) con una disinformazione fatta sui social media con notizie false. “Un momento per risintonizzare il Partito Democratico con il Paese”, ma anche un’opportunità “di aprirsi a quella parte dell’Italia che ha voltato le spalle al 4 marzo”, spiega Andrea De Maria, il programma di dibattiti del programma. È il tema della solidarietà che dà l’edizione 2018 della kermesse dei democratici. L’Unity Day presentato questa mattina a Ravenna inizierà in una data particolare: il 24 agosto, anniversario del terremoto di Amatrice del 2016: in quell’occasione i fondi raccolti dal Partito Democratico saranno consegnati alle vittime del terremoto. E inizierà una raccolta di fondi per altre vittime, i cittadini che sono stati coinvolti nella tragedia di Genova. L’evento, dice De Maria, sarà aperto a tutta la società civile, “anche voci critiche contro il Partito Democratico come ad esempio il politico Nadia Urbinati autore di un recente articolo sulla Repubblica intitolato” I peccati della sinistra senza popolo “invitato a Parliamo della sera del 26 agosto sul futuro del riformismo “. Presenta tutti i grandi nomi della festa tra cui Maria Elena Boschi (che non era stata invitata alla festa dell’Unità di Firenze): l’8 settembre parlerà di “democrazia nei giorni delle false notizie”, i temi della comunicazione nel mondo della rete e delle relazioni tra politica e comunicazione nella fase attuale. Domenica 26 agosto nella sala Aldo Moro, alle 18.30 ci sarà un dibattito “dalle leggi razziali del 1938 al razzismo di oggi”, una riflessione a più voci con Liliana Segre (deportata a 14 anni nel campo di concentramento nazista di Auschwitz -Birkenau) ed Emanuele Fiano il cui nome è legato alla legge secondo la quale la propaganda fascista è un crimine. Sono stati invitati esponenti del mondo del lavoro, delle associazioni, delle professioni e della cultura. Un focus è stato organizzato sulle 5 discussioni sui temi del lavoro e degli affari con i segretari generali Cgil Cisl Uil e i principali rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali dell’azienda. “Su questa idea di una moderna alleanza tra lavoro e impresa per rilanciare lo sviluppo del Paese – ha spiegato De Maria – è uno dei tratti identificativi della proposta del Partito Democratico”.