Lazio, il sogno Champions è sempre vivo

    Novanta minuti per volare, altrettanti per tornare sulla terra. Nel giro di due partite la Lazio è riuscita ad esaltarsi per poi deprimersi, senza lasciare il tempo di capire i perché. La vittoria con l’Inter aveva reso i biancocelesti i candidati più forti ad un piazzamento Champions, la disfatta di Ferrara con la Spal ha rimesso tutto in gioco. Il punto è questo: tutto è ancora da scrivere. Niente è rovinato, nulla si deve buttare. Imparare dagli errori per poter ripartire fino all’obiettivo comune, deve essere questa la strada che la Lazio deve seguire. E l’errore da prendere ad esempio per fare diversamente deve essere il finale della passata stagione, dove il pareggio con il Crotone aveva rovinato i piani Champions di Immobile e compagni fino a vederli andare in fumo nell’ultima rovinosa gara interna con l’Inter.  

    Lazio, i motivi della sconfitta 

    Non deve bastare la sconfitta con la Spal per gettare quanto di buono fatto finora. Ma è utile analizzare i motivi che possono aver portato al crollo di Ferrara. Inzaghi prima della gara era stato chiaro: ‘guai a sottovalutare l’impegno’, così aveva messo in guardia i suoi. Un monito che evidentemente non deve aver recepito la squadra, entrata in campo quasi svuotata di energia, e soprattutto di fame. Come se la vittoria a San Siro l’avesse in qualche modo appagata. Troppo molle, troppo leziosa. Così è apparsa la Lazio contro una Spal solida e combattiva, in grado di neutralizzare sistematicamente gli sterili attacchi di Immobile e compagni. E proprio il numero 17 è uno dei tasti dolenti di quest’ultima parte di stagione. Il numero 17, a parte il rigore messo a segno con la Roma, fa una fatica tremenda a segnare. Non vede la porta e sbaglia gol che fino a poche settimane fa avrebbe realizzato ad occhi chiusi. Come superare il momento? Ritrovando fiducia. Già a partire dalla gara con il Sassuolo, dove Immobile e l’intera Lazio sono chiamati ad una risposta importante per riprendere la marcia verso la Champions. Guai a cedere a facili disfattismi, ora è tempo di remare compatti. Il recupero con l’Udinese e la sfida con il Milan saranno la prova decisiva per misurare le velleità della squadra di Inzaghi.