Meningite, un altro caso: grave una 25enne di Firenze

    Ricoverata in ospedale in gravi condizioni una ragazza di 25 anni, a Firenze, per una meningite. La giovane donna, residente a Signa, è stata ricoverata in ospedale ieri sera nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi, e le sue condizioni sembrerebbero essere gravissime. Tutte le procedure necessarie per identificare il ceppo meningococcico sono già state avviate e secondo le prime informazioni sembrerebbe trattarsi del ceppo C, con il personale sanitario che ha già subito la profilassi necessaria per i casi di meningite. In base ad alcune indiscrezioni, la donna colpita dalla malattia sarebbe stata vaccinata contro la meningite nel 2016.

    Un altro caso di menigine negli ultimi giorni si è verificato a L’Aquila, dove è stata colpita una donna di 60 anni originaria di Roma. Negli ultimi giorni le sue condizioni sono precipitate, al punto che attualmente la donna si trova in coma. Secondo i medici, le prossime ore saranno decisive, soprattutto perché sarà possibile capire il danno che la malattia potrebbe aver causato.
    La donna di 60 anni è stata ricoverata giovedì sera all’ospedale dell’Aquila quando era già in gravi condizioni: si trovava infatti in stato di confusione e aveva riportato febbre alta e un forte mal di testa. È stata immediatamente portata al reparto Malattie infettive, dove le è stato somministrato il primo trattamento, ma la situazione è presto peggiorata, costringendo lo staff medico a trasferire la donna in terapia intensiva.

    Le analisi effettuate hanno mostrato una meningite con uno stato infiammatorio molto grave, causato dal batterio del meningococco. Si tratta della forma più grave e aggressiva della malattia, che colpisce le meningi e che può avere implicazioni anche molto pericolose. Le prossime ore, infatti, saranno particolarmente importanti per capire lo stato di salute della donna di 60 anni, ora in coma, e capire se la meningite meningococcica ha provocato qualche deficit cerebrale. Il caso che si è verificato a L’Aquila, tuttavia, è stato ancipato da un’altra manifestazione della stessa malattia, questa volta a Padova. In quel caso ad essere stata contagiata è stata una studentessa 19enne, la quale nei giorni precedenti aveva frequentato sia l’università che una festa a Venezia, scatenando i timori di contagio per circa 400 persone.