MOSUL E RAQQA NEL MIRINO – L’ALLARME DELL’ONU: ‘PROSEGUE LA BARBARIE IS CONTRO LE POPOLAZIONI CIVILI, USATE COME SCUDI UMANI E VITTIME DI ESECUZIONI DI MASSA’

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    ‘I jihadisti dell’Is continuano a trasferire con la forza i civili’:contemporaneamente a quelle delle varie organizzazioni umanitarie impegnate ‘sul campo’, anche l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, continuare a ribadire l’allarme, oltre che per le migliaia di civili di Mosul usati come scudi umani, anche per le nuove notizie di esecuzioni di massa e di centinaia di donne che sarebbero state prese in ostaggio. L’allarme oltre che a Mosul, è esteso anche alla città di Raqqa, fino a pochi mesi fa roccaforrte del sedicente Stato Islamico, dove l’offensiva finale lanciate dalle truppe governative all’unisono con la coalizione, continuano a guadagnare terreno sui jihadisti in ritirata. Ed oggi la portavoce Onu Ravina Shamdasani, ha testimoniato che lo scorso martedì sono stati avvistati “camion pieni di civili rapiti, circa 1.600 personestando a quanto riportato, trasferiti da Hamam al-Alil a Tal Afar”. Secondo la donna queste famiglie potrebbero essere trasportate in Siria: “siamo molto preoccupati che l’Is intenda usare queste famiglie come scudi per mettersi al riparo da raid aerei. Mercoledì – ha aggiunto la portavoce – altre 150 famiglie sono state trasferite da Hamam al-Alil a Mosul. E sempre mercoledì l’Is avrebbe usato altoparlanti per ordinare agli abitanti dei villaggi di Lazaghah e Arij, a circa 5 km dal centro di Hamam al-Alil, di lasciare i loro villaggi o sarebbero stati puniti”. Nel frattempo l’Onu continua anche a ricevere notizie di “esecuzioni di massa”: in particolare lunedì l’Is avrebbe ucciso 50 suoi militanti nella base di Ghazlani, a Mosul, con l’accusa di aver disertato. “Ci sono anche informazioni credibili secondo cui 180 persone sono state uccise mercoledì a Gogjali, a est di Mosul, e forse altre 200 sono state uccise a Mosul – ha spiegato Ravina Shamdasani – Abbiamo notizie secondo cui i militanti dell’Is tengono in ostaggio circa 400 donne curde, yazide e sciite, a Tal Afar. Dal 17 ottobre – ha aggiunto Shamdasani facendo riferimento all’avvio dell’offensiva delle forze irachene a Mosul – l’Is avrebbe anche costretto ad arruolarsi bambini di nove, dieci anni per combattere a Mosul”.