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Orsi del Trentino – La Leal denuncia: “M90 abbattuto senza valide ragioni di sicurezza pubblica”, e sollecita la procedura d’infrazione alla Ue

Come è ormai noto, suscitando grande disappunto, l’orso M90 è stato ucciso lo scorso 6 febbraio dal Corpo Forestale con un colpo di fucile immediatamente dopo il decreto di abbattimento del Presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Il giovane plantigrado è stato rintracciato tramite il radiocollare e la sua morte, sicuramente dolorosa e sofferta, è stata causata da un proiettile calibro 300 esploso nel corpo dell’animale.

Questo tipo di munizione infatti, sebbene vietata in ambito militare (incredibile a dirsi), è invece permessa nella caccia.

La Leal sull’abbattimento dell’orso M90: “La decisione di ucciderlo è stata presa in rapida successione al decreto, per evitare ricorsi da parte delle associazioni”

Ed ora, dopo l’immediato accesso agli atti, la Lega Antivivisezionista (LEAL),  ottiene il parere di Ispra richiesto che va a suffragare quanto la stessa associazione animalista aveva affermato da subito ovvero, che l’abbattimento dell’esemplare M90, sia stato adottato senza valide ragioni di sicurezza pubblica.

Infatti, commenta Gian Marco Prampolini, presidente della LEAL rimarca“LEAL tramite il proprio ufficio legale ha depositato atto di denuncia querela per l’uccisione di M90, a seguito della quale pende un procedimento penale in fase di indagini. La relazione Ispra in nostro possesso dimostra una volta di più come la Provincia di Trento nella figura di Fugatti proceda in autonomia e senza contraddittorio con l’avallo di Ispra. E tra l’altro non è un caso che la decisione di uccidere M90 sia stata presa in rapida successione al decreto per evitare ricorsi da parte delle associazioni”.

 Inoltre, fa sapere ancora il responsabile della Lega Antivivisezionista Italiana, che “La LEAL sta anche sollecitando la procedura per infrazione nelle sedi europee in merito alla condotta tenuta dalla Provincia di Trento”.

Max