Prescrizione, Bonafede afferma che M5s ha deciso in autonomia

    Alfonso Bonafede tenta di confermare che il M5s ha deciso autonomamente di appoggiare la riforma sulla giustizia, smentendo le voci da corridoio che il ‘sì’ penta stellato sia stato frutto di un ricatto della Lega. Il ministro della Giustizia si è espresso sull’accordo raggiunto sulla prescrizione mentre partecipava a Circo Massimo, lo show radiofonico di Radio Capital. E pone l’accento sui tempi in cui sarà raggiunto l’accordo. La riforma della prescrizione “sarà approvata con il ddl anticorruzione” ed “entrerà in vigore nel gennaio 2020. Sono 20 anni che se ne parla, oggi c’è una rivoluzione di legalità”. Un segnale forte fatto arrivare al Ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che, a suo parere, sostiene ancora la necessità di un legame inscindibile con il provvedimento riguardante il processo penale. Parlando invece dell’accordo raggiunto con il Caroccio – che ha influenzato l’entrata in vigore del blocco alla prescrizione dopo il primo grado alla riforma del processo penale – Bonafede dice: “Ieri è andata così, ho detto che non ci sono dubbi che dobbiamo scrivere una riforma del processo penale e lo abbiamo messo nero su bianco, io non vedevo l’ora. La legge delega sul processo penale dovrà prevedere che l’approvazione ci sarà entro dicembre 2019. E nella legge anticorruzione che entrerà in vigore a gennaio non c’è alcun collegamento con un’altra legge”.Sembra uno strategemma per tranquillizzare anche chi, nel Movimento 5 Stelle, ha visto la decisione di ieri come un dietro front. “Se abbiamo ceduto a Salvini? Assolutamente no. Rispetto le critiche dei singoli parlamentari, ma conosco la volontà del gruppo del M5S. Mi interessa che dopo il primo grado di giudizio uno stupratore finisca impunito”. Alla domanda che il contratto di governo stilato con la Lega, sia risultato un boomerang per il Movimento, il Ministro della Giustizia esclama: “No- afferma- abbiamo portato una rivoluzione in Italia. Da ministro della Giustizia mi interessa che non ci siano sanatorie su reati o impunità”, ha voluto far intendere. Non manca l’attacco alle opposizioni, che hanno dato parere negativo alla riforma: “Ieri Forza Italia e Pd, il cosiddetto ’partito del Nazareno, hanno alzato le barricate per impedire che la prescrizione entrasse nel ddl anticorruzione. Basta solo questo per far vedere quanto è importante questa legge che ieri ha smascherato ulteriormente il patto del Nazareno”. In realtà gli attacchi nei confronti del partito grillino sono arrivati da più fronti: dal magistrato Pier Camillo Davigo che ha detto: “Vedremo gli effetti da qui all’eternità, cioè solo quando sarò morto”. Al deputato Andrea Colletti che sostiene che “È una cagata pazzesca, la riforma avrebbe comunque avuto effetto tra tre anni”. Invece la senatrice Elena Fattori, una delle “dissidenti” del Senato, ha commentato via twitter: “A chi devono scadere i termini?”. La Fattori si riferiva ad un sospetto avanzato da molti esponenti penta stellati nelle ultime ore, cioè che la Lega voglia temporeggiare per mettere in salvo alcuni suoi deputati sotto inchiesta: da Edoardo Rixi a Riccardo Molinari.