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Ranieri saluta la Roma con lacrime e aplomb

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri saluta la Roma nel giorno in cui Daniele De Rossi dà l’addio ai giallorossi: e lo fa con stile e il garbo per cui è noto. Gesta, comportamenti, parole, fanno sì da tracciarne il profilo corretto, quello di un lord della panchina che nella sua franchezza dà rifugio all’educazione e ai buoni comportamenti. Claudio Ranieri saluta la Roma dopo l’epilogo del campionato col 2-1 contro il Parma che non vale la Champions, ma molti omaggi e lacrime sì. Si congeda con un po’ di rammarico, e nel novero di una giornata struggente per via di DDR, ma anche con parole molto eleganti e una grande personale commozione: quando appare uno striscione in suo onore e lui si inchina, e piange d’emozione.

Ranieri saluta la Roma con lacrime e aplomb. I tifosi lo omaggiano con uno striscione d’affetto

«Cosa mi ha detto Daniele? Che era felice di chiudere con me». Così ne parla Ranieri nel post gara. E l’argomento è sempre quello, l’addio di DDR e l’ovazione dello Stadio Olimpico. Nella piovosa sera degli addii, Ranieri però è stato omaggiato anche da omaggi da parte dei tifosi. Cori e cori in suo onore, uno striscione tutto per lui, e le parole del coach che, a fine gara, sono state sollecitate circa le evidenti e palesi lacrime con cui l’ha accolto. «Non me l’aspettavo, per questo mi sono commosso. Peccato, avrei voluto centrare la Champions.», dice. E poi, ovviamente, si parla di champions e di Pallotta. «Pallotta avrà capito cosa significa essere presidente della Roma, oggi», ammette. Quanto a lui e ai traguardi della Roma, è chiaro. «Vado via soddisfatto e convinto di aver fatto il massimo. Volevo entrare in Champions, complimenti a chi ci è andato ed è stato più bravo di noi. Abbiamo fatto il meglio in una situazione un po’ complessa. Ma mi reputo comunque fortunato. Da bambino sognavo di giocare nell’Olimpico. Non solo ci ho giocato, anche se per poco, ma ho pure allenato la Roma e riallenata.»