Regione Lazio, il Consiglio al lavoro sulla semplificazione

    La proposta di legge regionale n. 55 dell’iniziativa della Giunta, “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”, ha ottenuto il via libera il 6 agosto dal quarto comitato di consiglio, Bilancio, pianificazione economica e finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, proprietà statale e patrimonio, presieduto da Marco Vincenzi (Pd). Come ha ricordato il consigliere Sartore, 68 emendamenti sono stati approvati durante i lavori della commissione. Alcuni articoli della disposizione originale sono stati rimossi, per essere esaminati nelle commissioni competenti. Il comitato ha inoltre deciso di inviare vari articoli aggiuntivi alla plenaria. Questa disposizione omnibus che interviene in diversi settori della legislazione regionale è presentata all’Assemblea con 35 articoli suddivisi in sei articoli.
    Il primo capitolo riguarda le disposizioni generali. Tra le disposizioni di questo capitolo, l’articolo 1 fornisce una sezione specifica del sito istituzionale della Regione, denominata “Lazio semplice”, suddivisa in aree tematiche, in cui devono essere segnalate le proposte legislative e private di semplificazione presentate da soggetti pubblici e privati. . Grazie a un emendamento approvato dal Comitato del Bilancio, è prevista anche una piattaforma per condividere conoscenza e utilizzo del patrimonio informativo della Regione Lazio, con l’obiettivo di migliorare e semplificare l’interoperabilità e lo scambio di dati pubblici tra le pubbliche amministrazioni e promuovere la diffusione di dati a cittadini e imprese.
    La testa secondo queste disposizioni per la semplificazione nelle aree dell’ambiente, agricoltura, caccia e pesca e protezione del suolo. In particolare, con le “Misure di semplificazione relative alla gestione delle risorse forestali e agricole”, contenute nell’articolo 2, si propone, tra le altre cose, di semplificare la procedura relativa alla ricostituzione degli stand di legna da ardere. Altre disposizioni di questo capitolo riguardano nuove disposizioni sulle aree protette, il tempo necessario per approvare i piani per la creazione di aree naturali protette, l’istituzione del registro unico regionale dei controlli presso la direzione regionale responsabile per l’agricoltura, la semplificazione della procedura relativa al risarcimento per i danni causati dalla fauna selvatica.
    Il terzo capitolo comprende disposizioni per la semplificazione del lavoro, delle attività produttive e della cultura. In particolare, disciplina l’introduzione di specifiche clausole sociali all’interno dei bandi di gara annunciati dalla Regione Lazio e dai relativi enti strumentali, al fine di promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nel precedente contratto e la salvaguardia delle competenze professionali assicurando continuità assunzione di lavoratori coinvolti nel cambio di contratto. Altri regolamenti includono: l’abrogazione del Consiglio regionale per i servizi per l’impiego; l’attribuzione a tutti i comuni del Lazio dello stato di una località turistica, al fine di consentire a ciascun comune il diritto di applicare la tassa di soggiorno; nuove disposizioni per la fornitura di alimenti e bevande e sullo sportello unico per le attività di produzione.
    Nel quarto capitolo ci sono le disposizioni per la semplificazione per quanto riguarda le autorità locali, gli enti strumentali e le compagnie regionali. La disposizione prevede che, in attuazione della direttiva europea 2014/24 / UE sugli appalti pubblici, a partire dal 18 ottobre 2018 tutte le amministrazioni aggiudicatrici siano obbligate, a meno che i motivi della deroga in uso non siano adeguatamente illustrati nella relazione unica. utilizzare solo mezzi elettronici nelle comunicazioni con gli operatori economici attraverso l’uso, al fine di garantire il rispetto dell’integrità dei dati e della riservatezza delle offerte, delle piattaforme di trading elettronico. Un’altra regola di questo capitolo intende semplificare le procedure di accesso al fondo per prevenire il fallimento dei comuni.