ROB O’NEILL, IL NAVY SEAL CHE HA UCCISO OSAMA BIN LADEN di Stefano Pantano

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    A tre anni e mezzo dalla morte di Osama bin Laden, è stato svelato il nome di colui che avrebbe

    sparato all’ex leader di Al Qaida. Si chiama Rob O’Neill il Navy SEAL che afferma di aver ucciso

    lo “Sceicco del terrore” con tre colpi al capo nel blitz di Abbottabad, la località pakistana in cui si

    era rifugiato il “Principe” fino al fatidico 2 maggio 2011. Dopo 16 anni di onorata carriera, il

    trentottenne di Butte, cittadina dello Stato del Montana, ha deciso di lasciare le forze armate con

    quattro anni di anticipo rispetto ai 20 normalmente previsti. Il veterano pluridecorato con 52

    medaglie è rimasto però scontento del trattamento ricevuto dal suo Paese, che non gli ha garantito

    né un’adeguata assistenza sanitaria né una pensione.

    L’ex componente del SEAL Team Six ha così deciso di rilasciare una lunga intervista a Fox News

    in cui rivelerà tutti i dettagli dell’Operazione Lancia di Nettuno. Lo speciale intitolato “The Man

    Who Killed Bin Laden” andrà in onda in due puntate l’11 e il 12 novembre sulla rete di Rupert

    Murdoch e ha già destato scalpore ai piani alti della Marina. “Non pubblicizzo la natura del mio

    lavoro, né tantomeno cerco riconoscimenti per le mie azioni”, hanno commentato in una lettera il

    comandante Michael Magaraci e l’ammiraglio Brian Losey. Il soldato che ha ucciso Osama bin

    Laden era finora conosciuto come “The Shooter” e la sua identità avrebbe dovuto restare segreta per

    motivi di sicurezza. Ci ha pensato però il padre, Tom O’Neill, a raccontare la storia dell’ex testa di

    cuoio in esclusiva per il quotidiano britannico Daily Mail. “La gente mi chiede se siamo preoccupati

    che l’ISIS potrebbe arrivare a noi dopo le rivelazioni di Rob. Io vi dico che dipingerò un grande

    bersaglio sulla porta della mia casa e dirò di venire a prenderci”, ha commentato il genitore del

    “Tiratore”.

    Rob O’Neill si è reinventato oratore motivazionale, ma non sono lontani i tempi in cui le gesta del

    SEAL Team Six di cui faceva parte fungevano da ispirazione per i registi di Hollywood. L’ex

    sottoufficiale ha preso parte a centinaia di missioni, come quella di liberazione del comandante

    della nave Maersk Alabama, Richard Phillips, che era stato preso in ostaggio dai pirati somali

    nell’aprile del 2009. Da questa operazione è stata poi tratta la pellicola “Captain Phillips” con

    protagonista Tom Hanks. Un altro esempio è il film “Lone Survivor” che racconta la storia di

    Marcus Luttrell, SEAL salvato dopo un tentativo di cattura fallito di un leader talebano in

    Afghanistan. La pellicola che però ha suscitato maggior interesse è sicuramente “Zero Dark Thirty”,

    in cui sono narrate le vicende che hanno portato all’uccisione di Osama bin Laden. C’è grande

    attesa negli Stati Uniti per questa intervista che, di sicuro, sarà seguita da un’ampia dose di

    polemiche.