ROMA, L’ENPAM RENDE TRASPARENTI TUTTI GLI ATTI DELLA FONDAZIONE

    Importante decisione presa dall’Enpam durante il consiglio Nazionale avvenuto il 29 Giugno scorso. I dettagli nel comunicato inviatoci:

    A fronte di una spesa, ritenuta eccessiva, degli organi di amministrazione (basti pensare, e questo è emerso grazie all’introduzione della trasparenza degli atti, che gli emolumenti del solo Presidente dell’ENPAM hanno superato lo scorso anno la cifra di 300.000 euro lordi mentre il totale dei compensi per gli organi collegiali ha superato sempre nel 2012 la cifra di 4 milioni di euro), i Presidenti degli Ordini dei Medici hanno deciso per una revisione dei compensi degli Organi collegiali nel corso del Consiglio Nazionale del 29 giugno approvando a maggioranza una mozione in cui contestualmente si riconosce al Presidente e al Consiglio di amministrazione dell’Enpam di aver “reso trasparenti tutti gli atti della gestione della Fondazione”. Nel documento si sottolinea che una completa riforma del meccanismo dei compensi dei membri degli organi collegiali è “indispensabile” e che deve essere fatta “in seguito all’approvazione del nuovo statuto”. Nel frattempo la mozione impegna il CdA a presentare una proposta di revisione già alla prossima seduta ordinaria del parlamentino della Fondazione. La proposta è stata avanzata dai rappresentanti di dodici Ordini provinciali (Agrigento, Bergamo, Catania, Chieti, Como, Cremona, L’Aquila, Lecco, Monza, Pavia, Vercelli e Venezia). Non è stata invece approvata una pressoché analoga mozione di altri nove Ordini (Milano, Bologna, Ferrara, Piacenza, Isernia, Trapani, Potenza, Salerno e Latina), che però prevedeva tempi più stretti per una modifica degli appannaggi per lanciare un segno immediato e tangibile di fronte alla crescente disoccupazione medica.

    In questo senso, una riforma dello statuto dell’ENPAM potrebbe non escludere un “apparentamento” delle numerose casse di previdenza dei professionisti ora esistenti raggiungendo così lo scopo di ridurre la pletora dei consigli di amministrazione e quindi una riduzione delle spese di gestione.