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    Roma, truffa delle agenzie funebri. 3.500 euro per cremazione, il servizio però era stato svolto da Ama

    Si tratta quindi di truffa, questa è l’accusa. La Procura ha ora chiesto il rinvio a giudizio di quattro imprenditori e un dipendente.

    Sono nove le famiglie raggirate da tre agenzie di pompe funebri per cremare le salme presso il cimitero Flaminio – Prima Porta. Si tratta di una truffa dagli 800 ai 3.500 euro, soldi che in realtà non sarebbero dovuti finire nelle mani delle agenzie perché le salme erano state infatti inumate da Ama.

    Si tratta quindi di truffa, questa è l’accusa. La Procura ha ora chiesto il rinvio a giudizio di quattro imprenditori e un dipendente. Secondo l’accusa gli imputati si sarebbero approfittati del momento di debolezza dovuta alla perdita di una persona casa dei clienti. Tra gli imputati c’è Alessandro Manca, titolare dell’agenzia «Af». Sono quattro gli episodi riconducibili alla sua ditta con un incasso di 3.600 euro. Altro imputato è Emanuele Alesse dell’agenzia «Roma». Si tratta di 3.500 euro l’incasso per una cremazione mai svolta. Poi ci sono anche Roberto Caprioli, dell’agenzia «Chiericoni», e Alessandro Biagetti, della società «Caprioli» che rischiano il processo. Infine c’è Carlo Bruni, dell’agenzia «San Giovanni».

    Tra i nove casi individuati, sette sono avvenuti in coincidenza del lockdown tra il 9 marzo e l’10 maggio del 2020. Le altre due truffe sono avvenute nell’estate di due anni fa.