Salvini, direttiva prefetti degrado. I sindaci dicono no

    Per il Viminale i prefetti potranno agire da “sindaco” quando il primo cittadino si mostrasse poco incisivo nella lotta al degrado. È questo il succo della direttiva che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha inviato ai prefetti, una decisione che è stata immediatamente osteggiata dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio. “E’ il voto a scegliere chi governa’ ha detto il pentastellato. La direttiva non è piaciuta per nulla, ovviamente, neanche agli amministratori locali. I sindaci si sono alzati quindi subito in protesta: “Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno”, così ha commentato Antonio Decaro, presidente dell’Anci. 

    Salvini, direttiva prefetti degrado. Di Maio: il voto sceglie chi governa

    Non è piaciuta a molti la direttiva del ministro Matteo Salvini che andrebbe a potenziare i prefetti ai danni dei sindaci, negli sforzi contro il degrado. Il presidente dell’Anci Decaro non le ha mandate a dire: “Il ministro non perde occasione per prendersela con i sindaci che invece dovrebbe considerare come suoi alleati, perché sono gli unici a conoscere il territorio”. Nel dettaglio, la direttiva propone di aumentare la sicurezza delle città portando le ordinanze prefettizie a coadiuvare i sindaci nella lotta al degrado urbano; concretamente Salvini ha richiesto di convocare i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove “dovrà essere avviata una disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano”.
    Così recita la direttiva: “L’esperienza nei territori ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ’disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale.” Le ordinanze prefettizie, chiede Salvini nella direttiva, devono assicurare di esssere “funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado che attentano alla piena e civile fruibilità di specifici contesti cittadini.”