Siria, liberato Alessandro Sandrini

    Evoluzione in positivo per la vicenda dell’italiano Alessandro Sandrini, rapito al confine tra Siria e Turchia nel 2016. Grazie a un blitz d’esito confermato, Alessandro Sandrini è libero. L’italiano scomparso in Turchia, e in mano a una banda criminale è stato liberato e l’ufficialità è stata accolta con franca soddisfazione da parte dei familiari e delle autorità di governo, a partire da Conte, che ha elogiato l’azione in sinergia della intelligence italiana, e della forza di polizia giudiziaria ma anche il pool di unità di crisi della Farnesina che si è occupato della vicenda. Anche il ministro Elisabetta Trenta si è congratulato con l’Intelligence.

    Siria, liberato Alessandro Sandrini: è stato liberato dal ’governo di salvezza’

    Alessandro Sandrini, rapito al confine tra Siria e Turchia nel 2016, è stato dunque liberato. A realizzare l’operazione nel concreto è stato il governo di salvezza, il gruppo antigovernativo della zona di Idlib. A dare l’annuncio della vicenda sono state le stesse forze in causa, che hanno diffuso foto dell’italiano sui social e confermato come l’italiano, originario di Brescia, fosse era nelle mani di una ben nota banda criminale. In serata, Sandrini è arrivato a Ciampino, a Roma.
    Aggiornamento ore 08.26
    La vicenda di Sandrini è profondamente complessa. Come è noto, si venne a conoscenza del rapimento di Sandrini un anno dopo l’avvenuta scomparsa: il bresciano era in viaggio in Turchia, dopo quattro telefonate alla madre partite in diversi mesi, ecco spuntare il video nel quale il 32enne, vestito con una tuta arancione e minacciato da due uomini armati di Ak-47, asseriva: “Chiedo all’Italia di aiutarmi, di chiudere questa situazione in tempi rapidi. Due anni che sono in carcere, non ce la faccio più. Mi hanno detto che sono stufi, che mi uccideranno se la cosa non si risolve in tempi brevi. Non vedo futuro, non so cosa pensare” E ancora: “Ho perso la mia strada per l’hotel e camminavo per le strade di Adana. Mi sono sentito mettere qualcosa sul volto. Mi sono sentito drogato, mi sono addormentato e mi sono risvegliato in una stanza con due persone incappucciate e armate”. Con queste parole Sandrini ha raccontato il rapimento. 
    Aggiornamento 12.47
    Nel corso di una conferenza stampa a Bab al-Hawa, nel nord della Siria Alessandro Sandrini ha parlato del suo rapimento e dei controversi dettagli della vicenda con i giornalisti. “Non ho mai perso la speranza di tornare libero. Sono stato tratto abbastanza bene, mai minacciato di morte: mi ha salvato l’attività fisica che riuscivo a fare e la disciplina che mi sono dato”. Lo ha detto, Alessandro Sandrini, anche al pm di Roma Sergio Colaiocco messo a capo dell’indagine avviata a piazzale Clodio per sequestro di persona per finalità di terrorismo. Sandrini non tornava a casa dal 3 ottobre 2016, dopo essere salito sul volo che da Orio al Serio lo portò ad Adana, cittadina turca a 180 chilometri da Aleppo. “Vado per una vacanza”, disse alla famiglia. Sulla sua liberazione è intervenuto anche il padre di Alessandro. “Confermo, mio figlio è libero e si trova ancora in Siria ma nelle mani dei nostri carabinieri”, ha dichiarato infatti Gianfranco Sandrini, il padre di Alessandro. “Sono felicissimo, è la fine di un incubo, adesso sto andando a Roma, spero di potergli parlare al telefono stanotte”. Si indaga, intanto sulla banda criminale protagonista del rapimento. 
    Aggiornamento ore 16,39
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